Si fa rovente la discussione su quanto accaduto nello spogliatoi ospiti, in questo caso lo spogliatoio Milan allo Juventus Stadium dopo la partita di venerdì sera. Ma c'è un precedente: la Juventus si è resa protagonista di un episodio simile a san siro, in una epoca profondamente diversa come quella dell'Aprile del 2010. Il match era Inter-Juventus, vinto 2-0 dalla squadra nerazzurra allenata da José Mourinho ormai lanciata verso il Triplete, nel girone di Ritorno in Campionato. Sia per il risultato negativo, che per alcune decisioni arbitrali non condivise, i bianconeri dopo la fine della partita danneggiarono in maniera evidente parti dello spogliatoio milanese.

L’Inter il giorno dopo contò danni per migliaia di euro, con porte da sostituire, pareti rovinate e addirittura una parte di muro senza più intonaco.

Il comune denominatore di Calciopoli

"Quella" Juventus del 2010, squadra allenata all'epoca da Zaccheroni, era in crisi, quasi in disarmo e veleggiava verso il settimo posto finale in classifica. In quegli anni, nei quali la Juventus pativa ancora le conseguenze delle sentenze di Calciopoli, il nemico giurato sportivamente era l'Inter. Era l'Inter ad aver beneficiato dello Scudetto 2006 vinto sul campo dalla Juventus, era l'Inter la squadra maggiormente avvantaggiata dalle penalizzazioni sportive e quindi economiche inflitte alla Juventus. Per cui lo sfogo di quel post-partita, al termine dell'ennesima sconfitta subita in quegli anni dai bianconeri nella San Siro nerazzurra, si trascinava dietro veleni e recriminazioni ben identificati e delimitati storicamente.

Quel clima, su un altro versante, è tornato improvvisamente alla ribalta nel venerdì sera "incriminato" del Marzo 2017, al termine di Juventus-Milan. Il rigore concesso alla Juventus dalla pervicace discrezionalità di Massa che ha voluto a tutti i costi andare oltre il 94' dopo il gol regolare annullato a Pjanic all'andata nel primo tempo di San Siro, è stata l'onda d'urto che ha scatenato i rossoneri.

Un rigore discutibile a partita ormai psicologicamente finita è stato uno choc troppo forte per tutta la rosa milanista. Ma negli spogliatoi, la reazione rossonera è andata oltre la protesta per gli episodi della singola specifica partita. Se davvero qualche esponente milanista si fosse avventato contro gli Scudetti del 2005 e del 2006 (è possibile che Club affiliati alla FIGC che ha prodotto sentenze in tal senso, facciano molta fatica a tollerarne la presenza), significa che le rivendicazioni di Calciopoli sono ancora vive. Non solo nell'Inter, non solo nella Juventus, ma anche nel Milan.