Sono destinate a far discutere il mondo del calcio le ultime dichiarazioni rilasciate da Fabio Caressa, telecronista di punta di Sky, che intervistato nel corso della rassegna "Il Valore dello Sport", organizzata dalla Bocconi di Milano, ha raccontato che alcuni anni fa la dirigenza della Juventus ha tentato di farlo cacciare dalla piattaforma satellitare di Rupert Murdoch.

L'episodio del Dicembre 2004

I fatti raccontati oggi per la prima volta da Caressa risalgono agli anni di Calciopoli e per la precisione ad un contestato Bologna-Juventus, vinto 1-0 dai bianconeri.

Il giornalista, ricordando gli anni in cui gli arbitraggi venivano condizionati da Moggi & co., ricorda di essere finito nel mirino della dirigenza della Vecchia Signora proprio dopo quella partita al Dall'Ara. In quella partita, infatti, l'attaccante dei rossoblu Cipriani venne atterrato in area di rigore, in maniera palese, per ben 2 volte ma l'arbitro decise in tutti e due i casi di non assegnare il penalty. Tanto Caressa quanto Beppe Bergomi, storica spalla al commento del telecronista, erano convinti che a fine partita l'attaccante felsineo si sarebbe lamentato della mancata assegnazione dei rigori, e invece le cose andarono molto diversamente.

Cipriani e la Gea

Intervistato a fine gara, Cipriani, che quei falli li aveva realmente subiti, disse che non gli importava che i rigori non fossero stati assegnati.

La punta rossoblu era stata colta da un'improvvisa ondata di fair play? Non secondo Fabio Caressa, secondo cui all'epoca il promettente attaccante emiliano faceva parte della Gea, l'associazione che si occupava di gestire i calciatori a cui capo si trovava Alessandro Moggi, figlio di Luciano, allora deus ex machina della Juventus.

Secondo Caressa fu questo tipo di legame con chi tirava le fila di Calciopoli a sconsigliare Cipriani dal sollevare polveroni.

La telefonata a Sky

Caressa e Bergomi, che in telecronaca avevano raccontato i due falli in area con onestà intellettuale, e dunque dando conto al telespettatore che di interventi da rigore si trattava, finirono così nel mirino della Juventus, che tramite l'antica dirigenza si premurò di telefonare all'amministratore delegato di Sky urlando che il duo alle cuffie doveva essere rimosso.

Non solo: il giorno dopo - racconta Caressa - sulla prima pagina de Il Corriere della Sera, due colonne vennero dedicate ad attaccare proprio i telecronisti, rei di aver voluto polemizzare su episodi che lo stesso Cipriani aveva minimizzato.