Un giorno per celebrare il closing e la nuova dirigenza del Milan deve cominciare a lavorare per definire il futuro della squadra rossonera. Il neo amministratore delegato Marco Fassone ha risposto a tutte le domande dei giornalisti nella prima conferenza stampa da dirigente, ma poco o nulla ha detto di concreto.

Gli impegni con il fondo Elliot

Marco Bellinazzo, giornalista de "Il sole 24 Ore" prova a tracciare una road map dell'immediato futuro della squadra che fu di Berlusconi; nella sua rubrica “Calcio e Finanza” scrive, infatti, che la prima scadenza fondamentale, la quale dovrebbe essere stata fissata a diciotto mesi, riguarda gli impegni presi con il fondo Elliot, il quale ha prestato metà dei soldi necessari a Yongon Lì per acquistare il Milan e rimborsare Fininvest dei costi di gestione della squadra sostenuti fino a questo momento; quindi 305 milioni da restituire, scrive Bellinazzo, a interessi superiori al 10%, per cui il nuovo proprietario del Milan dovrà rimborsare al fondo americano, oltre al capitale, interessi passivi per 35 milioni di interessi a cui si aggiungono 15 milioni di arrangment fee; è utopia pensare che possa farvi fronte con i guadagni derivanti dal club, poiché, al momento, senza la partecipazione alla Champions League, la gestione ordinaria assorbe 70 milioni di euro l'anno.

Se Il neo proprietario del Milan non riuscisse a far fronte ai suoi impegni il fondo Elliot potrebbe rifarsi sul suo patrimonio personale di oppure decidere di subentrare nella proprietà del club; Yongong Li è sicuro di farcela perché pensa che il governo di Pechino presto gli consentirà di utilizzare i fondi di cui ha la disponibilità in Cina oppure perché è sicuro di trovare nuovi soci; i piani di quotazione della squadra in borsa su piazze come Shangai o Hong Kong richiedono tempo per la loro realizzazione pratica.

Il fair play finanziario

Altro passaggio obbligato dell'agenda dei nuovi proprietari del Milan è quello relativo al fair play finanziario. Negli ultimi tre anni il Milan ha perso 250 milioni di euro e la Uefa ammette solo perdite per un massimo di 30 milioni nello stesso periodo di tempo, per cui Fassone dovrà presentare agli organi di governo del calcio europeo un piano credibile di risanamento, il quale indichi la strada di un aumento del fatturato della squadra, affinché la situazione di bilancio dei rossoneri sia compatibile con i paletti europei.

Diventa fondamentale la qualificazione in Europa League, anche se, nel caso di mancata qualificazione, il Milan godrebbe di un altro anno senza restrizioni come tetto alla rosa o limiti alle spese di calcio mercato.