Ventinove anni dopo, c’era ancora lo Zambia tra l’Italia e un traguardo storico. Ma questa volta l’esito è stato ben diverso. Era mattina anche in quel giorno di settembre 1988, quando l’Olimpica allenata da Francesco Rocca, che aveva raccolto il testimone dal dimissionario Dino Zoff, sbatté malamente il muso contro un gruppo di sconosciuti o quasi, che qualche anno dopo conobbero un orribile destino in una sciagura aerea.

Azzurrini indomabili

In campo c’erano giocatori come Stefano Tacconi, Mauro Tassotti e Pietro Paolo Virdis, assai più ricchi e conosciuti rispetto a Andrea Zaccagno, Filippo Romagna, Mattia Vitale, Riccardo Orsolini e Andrea Favilli, solo per citare la spina dorsale dell’Under 20 di Alberigo Evani, capace di qualificarsi per le semifinali del Mondiale di categoria dopo aver battuto a Suwon gli africani ai supplementari al termine di una gara epica, giocata in 10 contro 11 per 75’, prolungamenti compresi.

La semifinale si giocherà giovedì a Jeonju contro Messico o Inghilterra. Superata la Francia campione d’Europa Under 19, il più sembrava fatto e invece lo Zambia ha fatto ammattire gli azzurrini, almeno sul piano atletico.

Italia di rincorsa

Gara sempre ad handicap quella dell’Italia, sotto di un gol dopo 3’, quello realizzato da Daka, e poi incapace di esprimere il gioco che le è abituale, proprio a causa dell’aggressività dello Zambia. L’espulsione di Pezzella, al 42’, decisa attraverso la Var, per fallo su lanciato a rete, sembrava poter chiudere i conti e invece il rigore concesso e prima revocato agli africani (il fallo riconosciuto è stato quello di Pezzella e non del portiere Zaccagno nel proseguimento dell’azione) ha dato nuova linfa all’Italia, capace di trovare subito il pari di testa con Orsolini già al 10’: quarto gol in quattro partite per il gioiellino ex Ascoli, già acquistato dalla Juventus.

Nuovo svantaggio e la liberazione ai supplementari

A quel punto la gara si è fatta equilibrata, stanchezza e paura di sbagliare l’hanno fatta da padroni, ma l’Italia ha retto il campo con onore nonostante il caldo e l’uomo in meno di fronte a un avversario più fisico, riuscendo pure a pareggiare a 3’ dalla fine con una spettacolare punizione di Dimarco la rete segnata da Sakala, che 2’ prima sembrava aver chiuso i giochi.

Consolazione per Andrea Dimarco, tra i perni dell'Under 19 vice-campione d'Europa la scorsa estate, ma reduce da una stagione con poche apparizioni nel retrocesso Empoli. Ai supplementari succede comprensibilmente poco prima della zuccata di Luca Vido che spedisce nella storia la classe ’97. Per l'attaccante scuola Milan, subentrato a Panico a, è la conferma di un ottimo finale di stagione con la maglia del Cittadella, squadra con la quale si è spinto fino al preliminare dei playoff.