L'ultimo verdetto per conoscere le 22 squadre che disputeranno il prossimo campionato di Serie B è atteso per il 17 giugno da Firenze, dove una squadra tra Alessandria, Parma, Pordenone e Reggiana si guadagnarà il diritto a disputare la seconda serie calcistica italiana. Intanto gli altri ventuno club non rimangono con le mani in mano e, tra rischi fallimenti, scandali combine e presunti debiti ultramilionari cercano di definire le rose per la prossima stagione. E ovviamente il primo tassello da definire è quello dell'allenatore.

Allenatori, tra rinnovi e nuovi ingaggi

La 'Gazzetta dello Sport' fa un resoconto sul punto degli allenatori nella serie cadetta. Partiamo dalla panchina dell'Empoli sulla quale la prossima stagione quasi certamente siederà Vincenzo Vivarini che ha preferito il progetto dei toscani preferendolo a quello del Novara. Proprio la società piemontese adesso deve virare su una seconda scelta che potrebbe portate a Massimo Oddo sotto contratto con il Pescara sino al 2019. Altra panchina da definire è quella della Ternana, ma in Umbria sono altri i problemi. Dopo il disimpegno della famiglia Longarini, queste sono giornate frenetiche nelle quali si cerca di accelerare per la chiusura della trattativa con Stefano Bandecchi.

Il fondatore dell'Università Niccolò Cusano, potrebbe chiudere tutte le formalità burocratiche e diventare il presidente della Ternana già domani. A quel punto sarebbe molto probabile che la casella di direttore sportivo e di allenatore verrebbero occupate dai nomi di Luca Evangelisti e Sandro Pochesci, già alle 'dipendenze' di Bandecchi all'Unicusano Fondi (altro club di proprietà di Stefano Bandecchi).

A Cesena oggi si aspetta la fumata bianca per il rinnovo di Andrea Camplone, mentre mercoledì sarà Alberto Bollini a rinnovare il suo contratto alla guida della Salernitana. Il Bari invece sembra intenzionato a puntare tutto sull'ex campione del mondo Fabio Grosso che dalla panchina della primavera della Juventus potrebbe provare il grande salto in Serie B alla guida dei galletti.

L'addio di Castori al 'suo' Carpi

E nella frenesia del freddo Calciomercato, quasi stona, la lunga lettera d'addio di Fabrizio Castori, che lascia dopo tre stagioni la panchina del Carpi. Una dolce stonatura che varrebbe la pena leggere per intero, di cui noi vi proponiamo il finale: "È solo un momento di crescita, come un ragazzo che si stacca dalla propria famiglia per poter fare un'esperienza in un altro posto, ma avendo sempre, nel cuore e nell’anima, l'identità di questo gruppo, che era, è e resterà la mia 'famiglia'".