Questo è il periodo in cui si parla soprattutto di calciomercato, ma come avviene in casa Inter può anche essere una fase in cui si analizza il futuro e si cerca di scrutare cosa possa esserci al di là dell'orizzonte. Dopo tanti anni in mano a proprietà italiane con l'avvento di Thoir la società nerazzurra ha capito sulla propria pelle cosa significhi fare i conti con investitori stranieri. Molto spesso si ha a che fare con soggetti che hanno voglia di investire, di far tornare davvero agli antichi splendori le maggiori società europee ma che allo stesso tempo hanno poca idea di come possa essere gestita una società di calcio.
A volte non basta mettere i migliori manager nei posti giusti e la strada intrapresa da Suning fa capire che qualcosa in merito si sia capito.
Inter: il futuro identitario
Il colosso cinese che ha rimpiazzato Thoir, a differenza del proprio predecessore, ha compreso l'esigenza di dare una forte identità al club attraverso uomini che il peso della maglia nerazzurra lo conoscono bene. Si era addirittura pensato a un ritorno di Gabriele Oriali come team manager, ma non ci sono state le condizioni per concretizzare il tutto. L'idea di acquistare prevalentemente calciatori che abbiano esperienza nel calcio italiano serve per mettere nel motore professionisti che conoscano quante e quali masse possa muovere l'Inter, una corrente religiosa più che una squadra di calcio.
E non è finita perché presto anche nel consiglio d'amministrazione si potrebbero registrare degli scossoni che potrebbero affidare una sedia importante al tavolo a uomini che sanno bene cosa voglia dire lavorare per l'Inter.
Il clamoroso ritorno
Thoir detiene ancora una parte delle quote azionarie e presto potrebbe ricevere una buonuscita che lo porterà ad un disimpegno totale nei confronti del club meneghino.
Diventerà, poi, automatico il suo decadimento dalla carica di presidente che, secondo indiscrezioni abbastanza logiche, dovrebbe essere acquisita da Zhang Junior che dopo un anno di apprendistato a Milano avrebbe le carte in regola per guidare la società e fare da ponte tra quanto avviene in Italia e la Cina. E non è finita dato che proprio nel Cda potrebbe avvalersi di un consigliere d'eccezione, uno la cui famiglia ha scritto la storia del club nerazzurro. Il riferimento va naturalmente a Massimo Moratti. L'ex presidente aveva lasciato la società per divergenze con Thoir, destinato ad andare via.