Capita un po' a tutti di ritrovarsi davanti a decisioni difficili, che vedono contrapporsi da una parte il cuore e dall'altra la ragione. È accaduto proprio questo ad uno dei migliori giocatori in circolazione, Neymar, che ha di fatto ufficializzato il suo passaggio al Paris Saint-Germain con una lettera piuttosto chiara rivolta ai tifosi.
"Ho sempre voluto giocare nel Barcellona, un punto di arrivo per molti. Il sogno di ogni bambino che ama il calcio. Il mio sogno, un sogno comune che sono riuscito a realizzare. Ho giocato con grandi campioni come Messi, Piquè, Puyol, Iniesta, Xavi e tanti altri.
Ho creato insieme a Suarez e Messi uno degli attacchi più forti del pianeta, eppure a 25 anni sento che è arrivato il momento di andare via. Ringrazio tutti, sono arrivato a Barcellona a 21 anni e dopo 4 stagioni lascio, non perché io non ami più Barcellona che non è solo una società di calcio ma un'icona, ma perché ho bisogno di nuove sfide che mi sono state proposte. Ringrazio chi mi è stato vicino, Messi su tutti, un onore giocare insieme a te. Ringrazio la mia famiglia e mio padre che, seppur in disaccordo con alcune mie scelte, mi ha sempre sostenuto dandomi completa fiducia".
Il trasferimento che rompe gli equilibri?
Sono cifre astronomiche quelle che ruotano intorno a questo accordo: 30 milioni di euro all'anno al giocatore (58 euro al minuto e ci fermiamo qui); 222 milioni di euro nelle casse del Barcellona che, a questo punto, ha denaro fresco da investire per trovare un degno sostituto qualora esistesse.
Un'operazione astronomica che ha "sconvolto" il mondo, basata su somme di denaro improponibili, esagerate. Ma è davvero questo il trasferimento che ha rotto gli equilibri?
Di sicuro è l'affare di calciomercato più costoso della storia ma, in realtà, gli equilibri erano già stati divorati da alcuni anni, a causa delle ingenti somme di denaro che si "nascondono" dietro il calcio, e degli investimenti sempre più pesanti effettuati dai club.
Cifre che salverebbero paesi interi.
Esagerazione e benefit
È uno sceicco, non uno a caso, colui che ha investito ben 222 milioni di euro per l'asso brasiliano. La domanda che in queste ore l'opinione pubblica si sta ponendo sui social è soprattutto la seguente: "Per aver investito 222 milioni ci sarà davvero un tornaconto?".
Ovviamente, non potendo conoscere realmente quanto investiranno adesso sponsor, marketing e altri generatori di denaro, la risposta sembrerebbe dubbia. Tuttavia, proprio perché il proprietario del PSG non è uno sprovveduto a caso, per aver speso tutto questo denaro dovrà pur avere un tornaconto.
Il web si è scatenato: se da una parte ci sono i tifosi dei blaugrana che ovviamente volevano Neymar ancora con loro, dall'altra ci sono anche coloro che mettono in evidenza l'esagerazione di questo trasferimento, con cifre mai viste prima o quasi, e come dargli torto? Lo sceicco però sta già riuscendo a far parlare molto di sé, e forse uno dei primi risultati lo ha raggiunto.