Il mercato è strano, molto strano. A volte capita che ciò che si dava per scontato fino a poche ore prima venga smentito dai fatti a pochissimo tempo di distanza. E' quello che, in un certo senso, potrebbe accadere all'Inter dove è avvenuto qualcosa che nessuno si aspettava, soprattutto dopo aver tirato una netta linea di demarcazione tra gli esuberi ed i calciatori su cui si puntava per un eventuale rilancio in maglia nerazzurra.
A sorpresa: allenamento saltato per Kondogbia
Farà, per forza di cosa, discutere e cambiare le strategie quello che è avvenuto nella giornata di oggi.
Kondogbia non ha usato giri di parole per manifestare la sua intenzione di lasciare Appiano Gentile, ma è passato direttamente al sodo: non si è presentato all'allenamento. Una decisione che probabilmente gli costerà una multa e che non rappresenta un modello di professionalità, ma allo stesso tempo certifica una cosa: il francese ha scelto di lasciare la società nerazzurra e ne ha dato dimostrazione eclatante, che non potrà neanche essere nascosta agli occhi di tifosi e media.
Cosa potrebbe accadere?
Ad accorgersi di quanto è avvenuto potrebbero essere soprattutto i club che non hanno mai perso la stima nei confronti del calciatore nonostante la poco esaltante esperienza interista. Difficilmente, sapendo la necessità di cedere dei nerazzurri, chi busserà alla porta di Piero Ausilio e Walter Ssbatini lo farà con un'offerta congrua al valore del mediano.
Le ultime indiscrezioni avevano rivelato che il calciatore non era sul mercato, a meno che non fosse arrivata un'offerta da trenta milioni che avrebbe almeno di ammortizzare meglio la spesa effettuata per acquistarlo. Oggi appare difficile sia che qualcuno si presenti con questi soldi e che, allo stesso tempo, possa essere messo in atto il progetto di rilancio dell'atleta da parte di Luciano Spalletti.
Perché questa scelta?
Allo stato attuale Kondogbia non sarebbe stato certo un titolare, dato che la rosa nerazzurra nell'eventuale 4-2-3-1 sembrava prospettare alternative che, almeno nelle gerarchie iniziali, avrebbe un maggiore occhio di riguardo da parte del tecnico. Gagliardi, Vecino e Borja Valero difficilmente sarebbero stati scavalcati nel breve termine e questo potrebbe aver indotto il calciatore ventiquattrenne a ritenere conclusa la sua avventura a Milano, forse con la speranza di andare altrove, giocare con continuità e strappare un pass per i mondiali.