L'Inter davanti ai propri occhi sa di avere due obiettivi molto chiari: uno è fare bene a Roma nella gara dell'Olimpico, l'altro è andare alla ricerca di un difensore centrale che possa finalmente accontentare la voglia di Spalletti di avere almeno tre specialisti del ruolo di grande livello, aggiungendolo ai già presenti Skriniar e Miranda.

Gli obiettivi

Il Manchester City sembra aver finalmente sciolto le riserve sul futuro di Mangala ed il calciatore che sa di dover andar via almeno in prestito avrebbe fatto sapere di sposare, eventualmente, con grande piacere la causa nerazzurra. Si valuta con attenzione anche Howedes, ma attualmente il profilo che piace di più sarebbe una sorpresa rispetto alle tante piste conosciute fino al momento.

Il riferimento va a Felipe Augusto de Almeida Monteiro, un calciatore nato nel 1989 e che rappresenterebbe il tassello ideale da inserire nel mosaico del tecnico di Certaldo. Se realmente il club meneghino dovesse intensificare i contatti per arrivare al calciatore potrebbe tornare in auge la carta Gabigol, attualmente destinato allo Sporting Lisbona ma che potrebbe cambiare direzione qualora un suo prestito potrebbe favorire l'avanzamento della trattativa con l'altro club portoghese. Alto oltre un metro e novanta, Felipe calcia preferibilmente col destro ed ha un accordo attualmente in scadenza nel 2021. Nell'estate del 2016 è arrivato per circa sei milioni dal Corinthias.

Parla Spalletti

Per forza di cose l'allenatore della squadra non pensa a ciò che avviene sui tavoli del calciomercato, ma bada prevalentemente al campo e già nell'anticipo dell'Olimpico l'Inter sa bene di giocarsi una fetta importante di credibilità rispetto alle proprie ambizioni di trovare un posto nella prossima Champions League.

Davanti c'è una squadra che il tecnico conosce ovviamente bene, che ha cambiato molto, ma che resta uno dei team maggiormente accreditati a posizionarsi nelle prime quattro posizioni. Spalletti, in conferenza stampa, ha fatto sapere che la portata dei risultati che la sua Inter passerà necessariamente da gare difficili come quelle di Roma, in cui si va ad affrontare una squadra che sotto molteplici punti di vista può essere considerata un esempio da emulare.

Allo stesso tempo altre dichiarazioni suggeriscono la voglia di non avere timore reverenziali, dato che secondo il trainer toscano c'è la necessità di andare a giocarsela con personalità per evitare di essere travolti.