Siamo al minuto venticinque nel corso del primo tempo della partita Milan - Genoa quando il difensore rossonero Leonardo Bonucci si fa espellere per una gomitata ai danni del difensore avversario Aleandro Rosi che lo stava marcando, in occasione di un calcio di pnizione a favore della squadra milanese.

Per molti, è questo il momento simbolo del periodo di difficoltà che il "Diavolo" sta attraversando, complice soprattutto il fatto che i risultati non stanno arrivando (la stessa partita con il Genoa è finita 0-0) a fronte di una campagna acquisti stellare, sulla carta, che aveva illuso un po' tutti e che ha visto proprio come protagonista assoluto, paradossalmente, il difensore ex Juventus, arrivato come un eroe, ma divenuto adesso oggetto principale delle critiche dei tifosi, al pari dell'allenatore Montella. Il quale,nel post-partita della sfida contro la squadra rossoblù, si è lasciato andare ad uno sfogo sia contro la decisione dell'arbitro (colpevole di non aver visto un rigore per fallo su Bonaventura nella stessa azione che ha portato all'espulsione del capitano rossonero, dopo la consultazione del VAR) e sia perché, come ha detto lui stesso, si sta giocando la carriera; esternazione che fa capire quanto l'allenatore campano sia, in questo momento, al centro dell'occhio del ciclone.

Il giudice sportivo ha deciso di avallare la sanzione arbitrale, confermando le due giornate inizialmente previste dalla "condotta gravemente antisportiva" che è il modo in cui è stato giudicato il comportamento di Bonucci ed è da qui che parte il nocciolo della questione: c'è stata o no la volontarietà dell'azione? Rivedendo le immagini sembra evidente che il difensore rossonero vada a cercare il contatto con l'avversario, con l'aggravante di quel pugno chiuso del braccio che va a colpire, che è risultato, come altre volte è successo, decisivo per l'arbitro nel giudicare volontario il fallo, come se fosse emblema del fatto che Bonucci abbia caricato il colpo.

Sembra quasi certo che se non ci fosse stata la VAR, questo intervento sarebbe stato oggetto di prova TV e reputato molto più severamente di quanto poi è avvenuto (almeno 3 giornate di squalifica); eppure la sentenza non convince molti, tra i quali, molto probabilmente, anche la stessa società rossonera, indecisa se fare ricorso ,puntando sulla condotta giudicata "gravemente antisportiva" e non " violenta", il che potrebbe portare a una riduzione, o addirittura all'annullamento, della squalifica.

Con il timore che se il giudice sportivo decidesse di visionare di nuovo le immagini dell'intervento e decidesse di giudicare l'intervento di Bonucci come violento, potrebbe aumentare di conseguenza i tempi della squalifica.

A questo punto tutti gli elementi per giudicare nel miglior modo possibile ci sono, l'unica cosa che possiamo fare è aspettare la mossa dei dirigenti del "Diavolo" e la risposta del tribunale sportivo, con la convinzione che, forse, Milan - Juve senza Bonucci mai come in questo momento non sarebbe la stessa cosa.