La Juventus di questo 2017/2018 sembra una lontana parente della squadra invincibile in Italia e molto competitiva in Europa che aveva inanellato vittorie e titoli da 6 anni a questa parte. Gli effetti di questa inversione di tendenza sono evidenti e hanno numerose cause.

La squadra di Allegri, quest’anno, tra Campionato e Champions, ha subito 19 reti in 17 partite, più di uno a partita di media, e ha segnato 42 gol (miglior attacco del campionato). Il trend è evidentemente cambiato, e se da un lato è frutto di un modulo prettamente offensivo e di acquisti mirati perlopiù a rinforzare la zona avanzata del campo, dall’altro evidenzia una flessione netta.

Il problema dei gol subiti, infatti, non va ricercato necessariamente nei nomi a disposizione nel reparto difensivo, quanto piuttosto in un’attitudine mentale che si è rovesciata. La Juventus, l’anno scorso, ha cambiato marcia quando Allegri ha deciso di passare al 4-2-3-1 inserendo contemporaneamente tutti i giocatori offensivi di qualità che aveva in rosa. Il risultato, per una squadra abituata a difendersi con molti uomini e a giocare con 2 attaccanti, non è stato quello di perdere certezze o solidità quanto, paradossalmente, di acquisire compattezza e convinzione. La consapevolezza di giocare con una formazione sbilanciata in avanti, portava tutti gli 11 titolari a dare il massimo anche e soprattutto in fase difensiva.

E questo atteggiamento, inevitabilmente, ha portato i suoi frutti: pochissimi gol subiti, campionato vinto e Champions sfiorata.

Neanche l’asserzione dell’assenza di gioco può essere considerata una motivazione del periodo di calo. Storicamente, intatti, la Juventus ha basato le proprie vittorie su una grande compattezza e sulla forte personalità dei propri interpreti, attribuendo un ruolo marginale all’armoniosità della manovra.

Il problema, invece, risiede proprio nella propensione a sacrificarsi e nella caparbietà fino all’ultimo minuto della partita, che fino ad ora si sono viste solo a tratti.

Quale miglior partita per ritrovarsi e dare nuova linfa alla stagione che quella con il Barça?

Per il match di Champions Allegri sta pensando ad alcuni cambi, molto probabilmente torneranno titolari De Sciglio in difesa e Matuidi a centrocampo, mentre in attacco potrebbe essere concessa una chance a Douglas Costa dopo il buon finale di partita contro la Sampdoria.

Dybala e Higuain, dal canto loro, sono chiamati a dimostrare tutta la loro qualità e a fare concretamente la differenza anche fuori dai confini domestici.

Contro un Barcellona in grandissima forma (+4 punti di vantaggio sul Valencia, secondo nella Liga) è difficile aspettarsi il trionfo che c’è stato nel doppio match dello scorso anno, ma più che i 3 punti necessari per ottenere la qualificazione matematica agli ottavi, sarà fondamentale per la Juventus e per i suoi tifosi riacquisire quella solidità e quella caparbietà che sono stati gli ingredienti principali di tutti i suoi successi.