'Chiedete alle autorità italiane perché hanno approvato la cessione del Milan, che imbarazzo!' scriveva qualche tempo fa il prestigioso New York Times. Di voci e di sospetti, in questi mesi, ce ne sono stati tanti, tanto che venne anche aperta un'inchiesta parlamentare dal Movimento 5 stelle per capire chi fossero realmente gli acquirenti del Milan e da dove arrivavano quei soldi. Oggi i primi passi da parte della magistratura per cercare di carpirne di più sulla cessione della società da parte di Silvio Berlusconi.
Milan, la Procura apre un'inchiesta: 'Vendita gonfiata della società'
Altro giro, altro polverone sul Milan che sta vivendo un'annata difficile dal punto di vista dei risultati, ma non solo.
Il sospetto della Procura di Milano è quella di 'una vendita gonfiata della società: secondo i giudici, gli acquirenti avrebbero pagato 'una cifra fuori mercato pagata attraverso canali internazionali'. È questa - secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa di Torino - l’ipotesi di lavoro dei magistrati meneghini. In queste settimane stanno lavorando per accertare la reale provenienza del denaro con cui la società rossonera lo scorso anno è stata ceduta al 'misterioso' imprenditore cinese per la cifra-monstre di 740 milioni di euro. L'imprenditore in questione è Yonghong Li, sulla cui figura ci sarà molto da dire, perché di lui, in realtà, si sa pochissimo. I magistrati della Procura di Milano, nell'inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Fabio de Pasquale, vogliono cercare di capire se l'operazione è stata condotta con regolarità.
Cessione Milan, una telenovela con troppe ombre
berlusconi aveva deciso di vendere il 'suo' Milan dopo 30 anni di successi (e gli ultimi anni di pessimi risultati). Era stato l'avvocato Niccolò Ghedini a consegnare alla Procura di Milano, la scorsa estate, i documenti per attestare la regolare provenienza del denaro degli acquirenti cinesi.
Secondo i primi spifferi dalla Procura, ci sono elementi che smentirebbero la regolarità di una parte di questa operazione, in particolare per i fondi provenienti da Honk Kong.
Che Berlusconi si volesse liberare del Milan era cosa nota da tempo. Le voci di una cessione si erano diffuse da diversi anni. La società rossonera era stata accostata a tanti imprenditori, ma alla fine è finita in mani estere.
Ricordiamo che prima dei cinesi, il Milan sarebbe potuto finire nella mani di un altro sconosciuto, il broker thailandese Bee Taechaubol che avrebbe voluto versare quasi 1 miliardo di euro nelle casse Fininvest, ma la trattativa condotta da 'Mister Bee' naufragò con il passare delle settimane. Poi l'arrivo, lo scorso anno, di Yonghong Li che ha portato a Milano tanti campioni, ma anche tante ombre sul presente e sul futuro del Milan. Di lui, come detto, non si sa praticamente nulla né in Italia, né tantomento nel suo Paese. Chi è veramente Yonghong Li? L'operazione della cessione del Milan è stata regolare? Ora la parola passa alla Procura di Milano che dovrà far luce sui tanti dubbi emersi in questi mesi.