Dopo la rimonta subita in Champions, la Juventus va a caccia del successo nel derby, che sarebbe sinonimo di sorpasso sul Napoli, impegnato nel pomeriggio al "San Paolo" con la Spal. Dall'altra parte, un Torino rinvigorito dalla cura Mazzarri va alla ricerca di una vittoria che contro i bianconeri manca oramai da quasi tre anni (gol di Quagliarella e Darmian a ribaltare la rete di Pirlo). Problemi di formazione per Allegri, che deve rinunciare a Mandzukic (influenzato), Dybala (appena rientrato dall'infortunio) e ad un Bernardeschi non al meglio.

Al fianco di Higuain, dunque, spazio a Douglas Costa ed Alex Sandro, mentre il centrocampo è composto da Pjanic, Khedira e Sturaro. Novità anche nella linea difensiva, dove Rugani prende il posto di Benatia, e tra i pali, con Sczesny titolare e Buffon in panchina. Mazzarri risponde con un 4-3-3 a specchio, con l'unica novità rappresentata da Molinaro che si va a posizionare a sinistra della linea a 4, facendo avanzare Ansaldi tra i tre attaccanti.

Primo tempo

La Juventus sembra non essersi risvegliata dall'incubo vissuto durante il secondo tempo con il Tottenham, quando Higuain, dopo appena tre minuti, è costretto ad alzare bandiera bianca per una presunta distorsione alla caviglia in seguito ad un contrasto con Sirigu.

Il "Pipita" prova inizialmente a rimanere in campo, ma le sue condizioni non migliorano e i bianconeri, privi di profondità e di un riferimento avanzato, rischiano di andare sotto quando Belotti non controlla un suggerimento di Obi che lo avrebbe messo a tu per tu con Sczesny. Il cambio arriva al 15', con Bernardeschi a prendere il posto dello sconsolato centravanti argentino.

Con la sostituzione, arriva inevitabile anche il cambio di strategia. Allegri opta per lo spostamento di Douglas Costa, che lascia spazio al neoentrato Bernardeschi sulla destra, e va ad occupare, con caratteristiche diverse, la zona di campo presidiata in precedenza da Higuain. La partita fatica a decollare, complice la grande densità che i granata fanno a centrocampo, con Baselli e Belotti che ad oltranza, vanno a mettere pressione e a limitare le libertà di Pjanic.

Date le difficoltà del bosniaco a cucire gioco, sono Douglas Costa ed Alex Sandro che si abbassano tra le linee per portare fuori la linea a 4 del Toro. La prima grande occasione per gli ospiti, però, arriva dai piedi di Bernardeschi, che al 33' va via sulla destra, punta e salta Molinaro anche grazie ad un rimpallo fortunoso e mette in mezzo un pallone che Alex Sandro corregge in rete da due passi. La Juventus si libera cosi dalle paure che l'avevano attanagliata fino al momento del vantaggio e comincia a fare quello che sa fare meglio, gestione, giro palla prolungato e verticalizzazioni improvvise ad innescare i tre davanti. Di contro, il Torino, privo della fantasia di Iago Falque, limitato alla grande da un ottimo Asamoah e dal raddoppio costante di Alex Sandro, non riesce a proporsi in avanti, dove Belotti è preso in mezzo tra Chiellini e Rugani ed Ansaldi mostra grandi limiti tecnici in un ruolo non suo.

Secondo tempo

All'alba della ripresa arriva il primo cambio anche per il Torino, con Mazzarri che inserisce nuove energie grazie all'innesto di Niang che va a prendere il posto di Baselli, mai nel vivo della gara. Con l'ingresso del senegalese cambia anche la disposizione dei padroni di casa, con il 4-3-3 iniziale che diventa un 4-2-3-1, nel quale Iago Falque si posiziona sulla trequarti con compiti di marcatura su Pjanic, Ansaldi va a sinistra e Niang a destra, per tentare di tenere più basso un De Sciglio praticamente inoperoso sin qui. Allegri risponde togliendo Douglas Costa per Dybala. E' proprio la Joya che dopo pochi secondi dall'ingresso in campo taglia alle spalle di N'Koulou e spedisce a lato un pallone splendidamente servitogli da Bernardeschi.

L'ingresso di Dybala scuote la Juventus, che, con un vero centravanti, anche se di movimento, li davanti, riesce ad arrivare con più continuità dalle parti di Sirigu. I bianconeri sembrano più in partita e, ogniqualvolta che il pallone arriva tra i piedi dei tre tenori offensivi, si ha sempre l'impressione che possa accadere qualcosa. Il Torino pecca invece di precisione soprattutto a centrocampo dove si sprecano palloni in quantità industriale, e dove Mazzarri è costretto a togliere Obi infortunato, inserendo Acquah, abbassando ancor di più la qualità del palleggio. Il primo tiro verso la porta di Sczesny arriva a 12' dalla fine, quando Iago Falque trova il primo spunto di una gara anonima calciando dal limite dell'area da posizione defilata, il portiere polacco della juve si distende e para.

La mossa della disperazione granata si chiama Simone Edera, classe '97, che prende il posto di De Silvestri e si va a posizionare sulla sinistra, con Ansaldi arretrato nella linea difensiva. La Juventus però, si dimostra ancora una volta maestra nella gestione del vantaggio, facendo girare palla e concedendo il minimo sindacale ad un Torino completamente proiettato in avanti. Gli uomini di Allegri effettuano ancora una volta il sorpasso sul Napoli e lo fanno in una giornata che era partita con i peggiori presupposti. Il Torino non riesce invece a dare continuità alle ultime prestazioni positive, complici anche un po' di stanchezza nel finale ed un atteggiamento un po' rinunciatario in seguito allo svantaggio.