Non sono passati nemmeno venti giorni dalla scomparsa di Davide astori, morto ad Udine nella sua camera d'albergo. A volte sembra che sia passata un'era, a volte pare di sentire ancora migliaia di persone che in piazza Santa Croce salutano per l'ultima volta il capitano viola.

Il tempo, si sa, è relativo. La percezione del suo trascorrere è soggettiva, e varia a seconda dei momenti e degli stati d'animo. Ciò che invece è assoluto, è il valore di Davide, un ragazzo perbene che è riuscito nel miracolo di unire tutto il mondo del calcio sotto una bandiera senza colori.

Poteva riuscirci solo una persona così pura, genuina e trasparente a cancellare i fischi, a portare dentro uno stadio un silenzio che fosse vero, e non guastato da qualche maleducato, come troppo spesso accade durante i minuti di raccoglimento.

La tragedia di Astori ha colpito tutti, perché il mondo del calcio è una grande "famiglia" e si ha la sensazione di conoscerli un po' tutti quei ragazzi che scendono in campo tutte le domeniche. Giocano per loro stessi e per i loro obiettivi, lo sappiamo, ma non riusciamo a smettere di illuderci che stiano giocando anche un po' per noi. Per noi che siamo lì a guardarli, a incitarli, a volte a criticarli oltre i loro demeriti.

Ecco su cosa è riuscito a passare con un velocissimo colpo di spugna Davide Astori, su tutte le sovrastrutture che si accompagnano al mondo del calcio.

È rimasta solo la voglia di campo, di gioco, di divertimento, di sana competizione. O almeno, questo è quanto si era sperato fino ad un paio di giorni fa.

Sasso contro un giovane calciatore durante la Viareggio Cup: il calcio guarirà mai?

Il 21 marzo, in occasione della Viareggio Cup, durante i sedicesimi di finale è andato in scena il derby toscano Empoli-Fiorentina, terminato 2-3 per i viola.

L'increscioso episodio si è verificato dopo il triplice fischio, quando si è accesa una piccola rissa tra i ragazzi dell'Empoli e una quarantina di tifosi viola accorsi per assistere al match. Sfortunatamente Alessio Gianneschi, giovanissimo terzino dell'Empoli, è stato colpito da un sasso piovuto dagli spalti, riportando una lieve ferita allo zigomo.

Unanime la condanna delle due società, con la Fiorentina che ha immediatamente dichiarato di voler prendere le distanze da quanto avvenuto, condannando l'episodio. Più amara la reazione della società empolese, che ha fatto sapere che non intende più partecipare al torneo di Viareggio.

Così, per colpa di un gesto violento da parte di un singolo ignoto, d'ora in avanti i giovanissimi dell'Empoli non avranno più l'occasione di mettersi in mostra in una vetrina così importante quale è sempre stata il torneo di Viareggio. Ancora una volta, come troppo spesso è già accaduto nel mondo del calcio, la violenza ha avuto ragione, e il calcio ha finito per piegarsi a dinamiche lontane anni luce dalle faccende di campo.

Un vero peccato, soprattutto in seguito alla recente tragedia che ha colpito Davide Astori, e che sembrava aver sensibilizzato l'intero movimento. Alla luce di quanto è accaduto, viene da chiedersi se il mondo del calcio riuscirà mai ad imparare dai suoi errori, e soprattutto se potrà mai guarire.