L'Isis colpisce ancora, Francia sotto assedio. Ieri, 23 marzo, un terrorista islamico si è barricato in un supermercato a Trebes, in Francia, ha esploso colpi che hanno ucciso tre persone e causato sedici feriti, poi, al termine di un blitz delle teste di cuoio, è stato ucciso. Pare che poco prima dell'ingresso delle forze armate nello stabile, avesse chiesto la liberazione di Salah Abdeslam, l'assassino del Bataclan.

La cosa paradossale è che in televisione e sui social network, però, se ne è parlato pochissimo. All'alba dell'attentato nella redazione di Charlie Hebdo, della terribile nottata al Bataclan, della bomba al concerto di Ariana Grande o dei tir lanciati ad altissima velocità contro la folla in più parti di Europa, i social network sono stati invasi da commenti, opinioni e preghiere, mentre le reti televisive venivano abbondantemente irrorate di programmi a tema, ricolmi di giornalisti, di esperti del mondo arabo, di esponenti musulmani.

E oggi? I fatti di Trebes sono finiti in fondo al giornale, schiacciati dagli esiti delle votazioni per Camera e Senato, in quello che per l'Italia è stato il primo giorno di tentativi di dare una forma al Parlamento, a seguito delle elezioni del 4 marzo Scorso. Così, la possibile alleanza tra Di Maio e Salvini e il presunto tradimento di quest'ultimo nei confronti della sua coalizione, hanno fatto indossare agli italiani un paio di paraocchi, che hanno consentito loro di concentrarsi solo su quanto stava accadendo in casa loro.

Sui social e in televisione, il silenzio in merito è assordante

La Francia nel frattempo non si è spostata, era un paese confinante e fraterno all'epoca di "Je suis Charlie" e lo è ancora oggi, e ancora oggi sta piangendo tre morti, vittime di una follia integralista che niente può avere a che fare con nessuna religione.

Eppure, in queste ore non è stato coniato nessun motto per ricordare tre persone barbaramente assassinate all'interno di un supermercato. Facebook non è diventato una distesa di bandiere blu, bianche e rosse, e su Twitter nessuno ha lanciato un hashtag in proposito.

I cancelletti più utilizzati del giorno? #Bernini, ad esempio, il nome della senatrice forzista che ha fatto dividere Forza Italia e Lega e ha innescato un terremoto in tutto il centrodestra.

Certo, quella di oggi è stata una giornata campale per la politica italiana, destinata probabilmente ad essere ricordata nei prossimi anni per aver ristabilito alleanze ed accordi che solo poche settimane prima sembravano indistruttibili.

Il terrorismo ha colpito ancora una volta nel cuore dell'Europa, ma il nome di chi siederà sugli scranni di Camera e Senato è parso, almeno per oggi, incredibilmente più rilevante. Si tratta semplicemente di una casuale sovrapposizione di eventi, oppure ci si sta assuefacendo in maniera preoccupante agli attentati?