L’urna svizzera di Nyon offre alla A.S. Roma l’occasione di vendicarsi del Liverpool a 38 anni dalla storica sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni. Nel 1984, ironia della sorte, proprio allo stadio Olimpico di Roma, i Reds si imposero ai calci di rigore sui giallorossi. Oggi, 13 aprile 2018, la stessa sorte ha voluto che il sorteggio delle semifinali della Champions League decretasse la sfida Roma-Liverpool. L’altro match per conquistare la finale di Kiev, in programma il 26 maggio, è quello tra Real Madrid e Bayern Monaco. Ma ripercorriamo la storia di Roma-Liverpool 1984 e vediamo quali sono stati i precedenti europei tra le due squadre.

I precedenti tra A.S. Roma e Liverpool in Europa

In attesa della doppia semifinale Roma-Liverpool della Champions League edizione 2017-2018, che si giocherà tra il 24 aprile e il 2 maggio, ripercorriamo i precedenti tra i giallorossi e i Reds. Nelle massime competizioni continentali i due club si sono incontrati solo tre volte, ma in tutte le occasioni la Roma è uscita sconfitta dal campo. La prima sfida, la più tragica per i tifosi della ‘Magica’, fu proprio quella del 30 maggio 1984 (di cui parleremo più diffusamente, guarda il video qui sotto. Bisognerà attendere quasi 17 anni per rivedere in campo Roma contro Liverpool in occasione degli ottavi di finale della allora Coppa Uefa, edizione 2000-2001: sconfitta in casa di Totti e compagni per 2 a 0 e vittoria, inutile, per 1 a 0 nel ritorno giocato ad Anfield Road.

Pochi mesi dopo, nella fase a gironi di Champions League 2001-2002, dopo il pareggio a reti inviolate dell’Olimpico, la Roma cade 2 a 0 in Inghilterra.

Roma-Liverpool 3-5: la tragica notte dell’Olimpico

Tra le tre sconfitte in campo europeo della Roma con il Liverpool è logico che l’unica mai digerita sia quella del 30 maggio 1984.

Teatro della disfatta giallorossa fu proprio lo stadio di casa, l’Olimpico, allora ancora privo della copertura costruita per i Mondiali del 1990. La Roma era arrivata a giocarsi la Coppa dei Campioni in casa sua, davanti a 70.000 spettatori in delirio, dopo una splendida cavalcata che aveva visto la squadra di Niels Liedholm eliminare gli svedesi dell’IFK Goteborg, i bulgari del Cska Sofia, i tedeschi orientali della Dinamo Berlino e, in semifinale, gli scozzesi del Dundee United.

La cronaca della partita

L’ultimo scoglio prima della storica vittoria era rappresentato dal Liverpool, il glorioso club inglese allenato allora da Joe Fagan, che poteva contare tra le sua fila giocatori come Souness, Neal, Dalglish e Rush. Dopo il vantaggio 'rosso' siglato dal terzino Phil Neal al 14’ del primo tempo, il pareggio del bomber della A.S. Roma Roberto Pruzzo, arrivato al 43’ della prima frazione di gara, aveva illuso tutti, giocatori e tifosi. Ma il destino beffardo volle che il Liverpool fosse la prima squadra a conquistare la ‘Coppa dalle grandi orecchie’ ai calci di rigore: 5-3 per i Reds il risultato finale dopo i tiri dal dischetto in cui la danza dell’istrionico portiere Bruce Grobbelaar riuscì ad ipnotizzare Bruno Conti e Ciccio Graziani, costringendoli all’errore fatale.