Nuovo colpo di scena su Gigio Donnarumma. Il portiere rossonero, titolare con la maglia della nuova nazionale targata Mancini contro l'Arabia Saudita, potrebbe continuare a disputare i prossimi campionati nella sua squadra del cuore. A scrivere un nuovo capitolo in quella che è forse la vicenda più appassionante del Calciomercato italiano degli ultimi due anni è stato il suo agente, Mino Raiola. Sono bastate poche parole, pronunciate a latere dell'evento partenopeo Football Leader 2018, per riaccendere le speranze di quei tanti tifosi milanisti che ancora credono in un futuro all'ombra della Madonnina per il giovane portiere di Castellammare di Stabia.
Potrebbe restarci a vita
Dopo mesi di tira e molla, litigi con Mirabelli per il rinnovo del contratto e frasi al veleno a mezzo stampa, Raiola ha detto candidamente che Gigio Donnarumma al Milan potrebbe restarci anche a vita. Tutto qui? Ovviamente no, altrimenti questa sarebbe un'altra storia. E invece la telenovela tra l'agente italo-olandese e la società va avanti a suon di dichiarazioni taglienti come un rasoio. Subito dopo aver aperto le porte alla permanenza dell'estremo difensore azzurro tra i pali del Milan, Raiola ha aggiunto che, al momento, sono più alte le possibilità che ad andarsene da Milano siano i cinesi. E, a scanso d'equivoci, Raiola ha aggiunto che non c'era ironia nelle sua affermazione.
Rispetto per i tifosi
A dar forza all'ipotesi che Donnarumma possa realmente rimanere al Milan, nonostante le continue voci dell'interessamento di grandi club e della disponibilità della società a cedere in presenza di proposte indecenti (a partire da 60 milioni d'euro), sono le dolci parole che Raiola ha riservato ai tifosi.
"Hanno sempre chiesto che Donnarumma resti a vita e vanno rispettati". Queste dichiarazioni giungono in un momento molto difficile per la società. La decisione che l'Uefa dovrà dare circa la possibilità che la squadra partecipi alla prossima Europa League pesa infatti come una spada di Damocle su tutto l'ambiente. Fassone e Mirabelli sono al lavoro per tentare di convincere l'Uefa nella speranza che la massima istituzione calcistica europea decida di applicare soltanto pesanti sanzioni, e l'idea che almeno il pezzo più pregiato della rosa possa rimanere ancora tra gli uomini di Gattuso, senza dover per forza essere sacrificato per rinforzare l'attacco, serve a riportare su il morale.