Il sogno di una notte di inizio estate potrebbe concretizzarsi entro questo fine settimana. Cristiano Ronaldo alla Juventus, una trattativa dal 'sapore antico', perché in un certo qual modo riporta il calcio italiano indietro di qualche decennio, quando era normale che i migliori fuoriclasse del pianeta sbarcassero nel Belpaese dove si giocava 'il campionato più bello del mondo'. Tale era la Serie A negli anni '80 e '90, quando i Mondiali di calcio si giocavano praticamente ogni domenica nei nostri stadi e le nostre squadre facevano incetta di trofei continentali.

Poi la crisi, lenta ed inesorabile che ha investito la stragrande maggioranza dei club italiani impedendo di fatto quell'autorevolezza economica che un po' tutti mostravano sul Calciomercato internazionale. Cristiano Ronaldo alla Juventus, fino a poche settimane fa sembrava solo fantacalcio, anzi qualcuno aveva usato anche il termine 'bufala' o 'fake news' particolarmente in voga ai giorni nostri. Il cinque volte Pallone d'Oro, invece, sarebbe davvero sul punto di sbarcare in Italia nel club più titolato e vincente che monopolizza la Serie A da ormai sette stagioni. I prossimi giorni potrebbero essere decisivi in tal senso: la società torinese attende solo che il Real Madrid dia il via libera al trasferimento e fissi il prezzo: si parla di 100-120 milioni di euro.

Una follia per un calciatore di 33 anni, ma non se il calciatore è CR7: il suo probabile arrivo, per quanto oneroso, potrebbe rappresentare una miniera d'oro per la Juventus e per l'intera Serie A.

L'affare del nuovo secolo

È stato definito l'affare del secolo, non a torto. Certamente lo è in questo secolo, perché a partire dagli anni 2000 Cristiano Ronaldo insieme a Leo Messi è stato il mattatore assoluto del calcio internazionale.

Gli amarcord di calciomercato ci dicono che poteva arrivare in Italia quando era soltanto un giovane talento, nel 2003. Il suo trasferimento dallo Sporting Lisbona al Parma sembrava cosa fatta, ma poi ci fu l'intromissione del Manchester United che lo avrebbe portato in Premier League. Dopo quindici anni, cinque Palloni d'Oro e cinque Champions League vinte in carriera, CR7 potrebbe dunque fare il suo esordio in Serie A.

Dal punto di vista personale, la sua scelta di vita potrebbe avere certamente un senso: al Real Madrid non ha più nulla da vincere o da dimostrare, piuttosto arriva da una delusione con la nazionale portoghese: a parte l'exploit iniziale quelli di Russia non sono stati i suoi Mondiali ed a 33 anni è logico pensare che sia stata l'ultima Coppa del Mondo che lo ha visto al via. Cristiano Ronaldo alla Juventus, paradossalmente, non aggiunge nulla alla forza complessiva della compagine allenata da Massimiliano Allegri in campo nazionale: anche senza di lui, i bianconeri restano la squadra da battere e l'unica vera corazzata del calcio italiano. Ma i tifosi adesso sognano che il suo eventuale arrivo possa contribuire, anzi essere decisivo, per spezzare una maledizione, quella Champions League che per la Vecchia Signora è una vera ossessione.

Dal punto di vista squisitamente economico le cifre sono siderali: non ci sono ancora dettagli sul contratto che CR7 potrebbe sottoscrivere a Torino, ma si parla di un investimento complessivo di circa 400 milioni di euro. Se consideriamo ciò che il fuoriclasse lusitano rappresenta anche fuori dal rettangolo verde dal punto di vista commerciale, la Juventus conta di guadagnarci ed a conti fatti ci sono tutti i presupposti.

I tormentoni estivi del calciomercato italiano

Piuttosto, la Juventus ha riaperto un libro le cui pagine iniziavano ad ingiallirsi. È un volume virtuale, lo possiamo definire l'almanacco delle 'bombe' di calciomercato, quelle da favola, caratterizzate da trattative lunghe e sofferte i cui dettagli hanno riempito le prime pagine dei quotidiani, anche non sportivi ed hanno tenuto banco nelle edizioni dei telegiornali nazionali strappando l'apertura alla cronaca ed alla politica.

Non stiamo usando termini anacronistici, non parliamo di notizie più cliccate perché era dalla fine degli anni '90 che il calcio italiano non era caratterizzato da un simile colpaccio di mercato. Se ci fosse stato Internet negli anni '50, ad esempio, sarebbe diventato virale il passaggio di Juan Alberto Schiaffino al Milan nel 1954. L'eroe uruguaiano del Mondiali del 1950 divenne rossonero per la cifra assolutamente astronomica in quell'epoca di 52 milioni di lire che il club milanese versò nelle casse del Penarol dopo un autentico blitz dell'allora dirigente milanista Mimmo Carraro in Svizzera, nel ritiro dell'Uruguay impegnato alla fase finale della Coppa del Mondo che si teneva in terra elvetica.

Poi ci spostiamo ai favolosi anni '80, nel periodo caratterizzato dalla riapertura delle frontiere ed è qui nascono i veri tormentoni. Quello che portò Diego Maradona dal Barcellona al Napoli nell'estate del 1984 non ha eguali, una vera telenovela che coinvolse tutto il Paese: la società partenopea ed il club catalano furono protagonisti di un furente braccio di ferro, alla fine il passaggio venne concretizzato per complessivi 13 miliardi di lire e sancito da un colpo di genio del presidentissimo Corrado Ferlaino, considerato che il contratto venne firmato senza che il Napoli avesse la liquidità necessaria per regolarizzarlo ed il denaro venne versato in un secondo momento. Anzi, stando a quanto avrebbe raccontato lo stesso Ferlaino negli anni a venire, sarebbe stata depositata in Lega una busta vuota al posto del contratto che non era stato ancora sottoscritto al momento della chiusura ufficiale delle trattative e sarebbe stata sostituita di buon mattino qualche giorno dopo con quella che conteneva l'effettivo documento che sanciva il trasferimento.

Qui, ovviamente, sconfiniamo nel terreno delle leggende metropolitane.

Telenovelas brasiliane

Soltanto un anno prima, la piccola Udinese aveva messo a segno un colpo straordinario assicurandosi le prestazioni di Zico: era l'estate del 1983 ed il trasferimento del fuoriclasse brasiliano in Friuli divenne un vero e proprio affare di Stato. Il costo complessivo dell'operazione si aggirava sui 6 miliardi di lire che il club bianconero avrebbe versato nelle casse del Flamengo, ma la FIGC stoppò l'affare perché l'Udinese non avrebbe avuto la copertura economica necessaria per garantire il trasferimento: la questione giunse addirittura in parlamento. Poi il 4 luglio del 1983, dopo che solo pochi giorni prima la porta sembrava irrimediabilmente chiusa, giunse l'attesa fumata bianca e l'intera città friulana scese in piazza a festeggiare una sorta di nuovo Carnevale di Rio.

Sebbene negli anni a venire ci saranno altri trasferimenti eccellenti nel calcio italiano (quasi tutti i grandi campioni degli anni '80 e '90 avrebbero militato in Serie A), l'ultimo affare che merita l'appellativo di tormentone è quello che portò Ronaldo all'Inter nell'estate del 1997, un altro confronto serrato con il Barcellona, stavolta da parte del club nerazzurro che sarebbe stato vinto dall'allora presidente Massimo Moratti. L'arrivo del fuoriclasse brasiliano a Milano segnò inoltre una svolta epocale, oggi diventata quasi una consuetudine nel mondo del calcio: per la prima volta, infatti, si rese necessario il pagamento di una clausola rescissoria, perché il Fenomeno aveva appena rinnovato il contratto con il Barcellona ed in tal modo si liberò dal club blaugrana per la cifra di 48 miliardi più ulteriori 3 di indennizzo stabilito dalla FIFA.

L'intervento dei vertici del calcio mondiale pose la parola fine al lungo contenzioso tra le due società.

CR7, si attende la fumata bianca

Poco più di vent'anni dopo il trasferimento di Ronaldo dalla Spagna all'Italia, il suo quasi omonimo portoghese starebbe per percorrere la stessa strada, anche se le stazioni di partenza ed arrivo sono quelle di Madrid e Torino. Il plurivincitore del Pallone d'Oro è nella parabola conclusiva della sua carriera, in cui ha già vinto quasi tutte le sfide sportive della sua vita e sarebbe, pertanto, decisamente affascinato da questa nuova ed inattesa avventura. La Juventus attende solo segnali da Madrid che potrebbero arrivare entro la fine di questa settimana: a prima vista il possibile trasferimento di Cristiano Ronaldo in bianconero è certamente un tormentone, ma meno intricato di quelli appena descritti.

A meno che il presidente madrileno Florentino Perez non voglia renderlo tale, ma semplicemente per una sorta di 'regolamento di conti' con lo stesso CR7: stando ai rumors, infatti, i rapporti tra i due non sarebbero più idilliaci come un tempo ed alla fine il pallino del gioco è chiaramente nelle sue mani. I tifosi della Juventus sono in trepidante attesa, da sette anni a questa parte si sono riabituati a vincere dopo la parentesi di Calciopoli e della Serie B e l'unica cosa che potrebbe farli esplodere di gioia in maniera incontrollata è la conquista della Champions League... oppure l'arrivo di uno straordinario fuoriclasse. Ma l'auspicata fumata bianca, sebbene venga guardata con timore ed invidia dalle tifoserie rivali che già sminuiscono il valore del portoghese con frasi del tipo 'fallirà nel calcio italiano', oppure 'non è più quello di tempo', in realtà sarebbe un autentico toccasana per il nostro campionato che vedrà improvvisamente nuovi e luminosi riflettori puntati da parte del resto del mondo.

Un peccato che la trattativa non sia iniziata qualche mese addietro, i diritti TV della Serie A sarebbero stati venduti a ben altro prezzo e l'intero 'sistema pallone' made in Italy ne avrebbe tratto beneficio. Ma c'è sempre tempo per rimediare.