Le sue prodezze non erano mai banali e spesso si rivelavano decisive per una qualificazione o una salvezza in extremis. Dal Sudafrica all’Italia Phil Masinga ha lasciato sempre il segno e la notizia della sua prematura scomparsa è stata una stilettata al cuore per i tifosi di Salernitana, Bari e per i fan dei ‘Bafana Bafana’. La notizia del decesso dell’ex calciatore è stata annunciata da Buddha Mathathe, presidente della South African Masters and Legend Football Association.

“E’ una tragica perdita per il paese e per l’intera famiglia. Era una leggenda mondiale”.

Masinga aveva 49 anni ed era da tempo ammalato. Le sue condizioni si sono aggravate nel mese di dicembre quando era stato costretto a ricoverarsi all'ospedale di Tshepong a Klerksdorp prima di essere trasferito a Parktown.

Calcio in lutto per Masinga: firmò il gol della storica qualificazione mundial del Sudafrica

Phil Masinga in madre patria era considerato un eroe nazionale per aver firmato il gol della storica qualificazione ai mondiali di Francia ‘98 contro il Congo. Con la maglia dei ‘Bafana Bafana’ ha collezionato 58 presenze e diciotto reti ed ha vinto una Coppa d’Africa oltre a partecipare al mundial transalpino con due presenze all’attivo. A portarlo in Italia, nel 1997, fu Aniello Aliberti, all'epoca presidente della Salernitana, su assist di Raffaele Novelli e Pape Diouf.

“Ricordo che giocava nel San Gallo e che all’inizio ero un po’ titubante ma poi seguii il loro consiglio. Non stavamo vivendo un momento facile e ci fu il cambio alla guida tecnica con Varrella che subentrò a Colomba”. L’impatto con il campionato di serie B italiano fu tutt’altro che esaltante.

“In molti erano scettici e qualcuno lo insultava.

Più che per le parole che gli venivano rivolte per il colore della pelle gli dava fastidio il fatto che qualcuno ritenesse che non fosse un bravo calciatore. Ad un certo punto voleva andare via ma la moglie lo convinse a restare ed a dimostrare il suo valore”.

Aliberti lo portò in Italia su segnalazione di Novelli e Pape Diouf

Dopo l’ininfluente gol contro il Cesena e la preziosa doppietta contro il Brescia arrivò la rete salvezza con il Castel di Sangro su assist di Ciccio Dell’Anno. “Rischiò di non giocare quella partita. Doveva rientrare dall’impegno con la nazionale in Inghilterra e non c’erano voli. Il presidente del Bologna Gazzoni ci consentì di utilizzare il suo aereo privato e lo andammo a prendere a Londra”. Alla fine Masinga riuscì a scendere in campo ed a realizzare la rete che consentì alla Salernitana di centrare la permanenza in B.

“Un gol che ci ha permesso di gettare le basi per la successiva promozione in A. Riuscì a fare bene anche in massima serie con il Bari realizzando gol importanti e la cosa mi fece enormemente piacere”. Aliberti ha rimarcato anche lo spessore umano del sudafricano. “Era un bravo uomo ed un serio professionista”.