Il giornalista Fabrizio Biasin, dalle colonne del suo consueto editoriale ''Tuttomercatoweb'', ha espresso le proprie impressioni riguardo alla situazione di Mauro Icardi. La nota firma sportiva gode di un ottimo credito per quanto riguarda le questioni interiste e può essere quasi considerato un insider, visti gli stretti rapporti con la famiglia del bomber.

La soluzione sembra lontana

Secondo il cronista la questione non ha più molto da dire sul fronte delle motivazioni, o meglio, l'ostinarsi a cercare di comprendere dinamiche che, per fortuna, non hanno varcato le mura di Appiano, risulta alla prova dei fatti completamente inutile.

Molto meglio smettere di arrovellarsi sui "perché" e concentrarsi sul futuro del bomber di Rosario, che ad oggi appare avvolto da una cortina di incertezza lontana dal diradarsi. Secondo Biasin non è pensabile che la ferita si cicatrizzi in breve tempo, è chiaro a tutti che nel gioco delle parti quella a sanguinare di più è sicuramente quella del numero 9, che ha molto più da perdere dalla vicenda di quanto non rischi realmente la società nerazzurra.

Proprio in virtù di questa posizione di svantaggio sarebbe soprattutto nell'interesse di Icardi aprire al riavvicinamento, sarebbe già positivo un gesto dimostrativo, che renda visibile a tutti gli interessati le proprie intenzioni. Il giocatore non sta facendo passi verso lo spogliatoio, che comunque, anche se in modo quasi svogliato, la mano verso il suo ex capitano in qualche modo l'ha tesa, ma, continua Biasin, un Icardi in queste condizioni psicologiche sarebbe probabilmente di ben poca utilità per le questioni di campo.

Secondo il giornalista, questo gioco di tensioni opposte che vede Icardi ostracizzato dalla sua stessa assenza mediatica (nessuno ha ancora sentito la campana del diretto interessato), sta danneggiando in primis l'Inter stessa, da ormai due settimane persa nelle pieghe dei continui rivolgimenti del caso.

Marotta sa come salvaguardare il bene dell'Inter

Quello che dovrebbe essere rimesso al centro del villaggio, continua Biasin, è il bene dell'Inter, non gli interessi di un Icardi sempre più lontano, o di un Perisic che sta goffamente cercando di riempire il vuoto di potere nello spogliatoio, ma il bene dei colori nerazzurri, che appaiono slavati e intristiti in mezzo al temporale Icardiano.

Per il giornalista questo comandamento di fedeltà è, per fortuna, la stella fissa di Giuseppe Marotta che ha compreso la natura della situazione e a fine stagione sarà perfettamente in grado di salire sul ponte di comando e da lì prendere le decisioni di polso necessarie anche se, per forza di cose, saranno guardate in tralice da qualcuno. Tutto ciò potrà avvenire solo a bocce ferme perché, secondo Biasin, ora l'imperativo è condurre in porto gli obiettivi stagionali, solo quando un posto Champions sarà acquisito e i riflettori dell'Europa League si saranno spenti, potrà prendere forma l'Inter che verrà.

La squadra del futuro

Il giornalista caldeggia l'arrivo in tal senso di qualche giocatore dal curriculum pesante con i vari Rakitic, Godin e Herrera che sembravano dati per già firmati dall'Ok Corral della stampa sportiva, integrati a qualche millenial dalle belle speranze (Barella e Chiesa su tutti).

Biasin ammette poi che ci siano avances nei confronti di Icardi: il Real Madrid non potrà fare affidamento in eterno su Benzema e lo United necessita di un punta top (cosa che in questo momento Lukaku sicuramente non è). La Juve, già compromessa per bocca di Wanda Nara, non si può più nascondere e il Napoli appare sensibile e attento ai venti burrascosi che arrivano da Milano. Secondo il cronista la posizione di Marotta è però di forza assoluta: nel mazzo del dirigente varesino figura la spendibile carta della lunghezza del contratto in essere (scadenza 2021), che gli permette di non temere gli assalti altrui e di preparare senza assilli la prossima mossa sulla scacchiera, con i pezzi della società pronti a stringere il re degli Icardi in uno scacco forse risolutivo grazie alla tanto decantata proposta di rinnovo.