Ieri sera la Nazionale italiana ha giocato contro la Finlandia, sfida valida per la qualificazione a Euro 2020, vincendo per 2-0. I marcatori dello stadio Dacia Arena sono stati Nicolò Barella e Moise Kean, due giovani talenti, ai quali il Ct Roberto Mancini ha dato fiducia e non a torto. L'attaccante della Juventus ha mostrato le sue doti giocando con i bianconeri, non a caso nel poco minutaggio concessogli da Allegri, per la giovane età, ha segnato tre gol e la dirigenza per non lasciarlo sfuggire a gennaio è stata protagonista di una grande opera di persuasione.

Puntando sulla presenza di Cristiano Ronaldo, Paratici l'ha convinto a rimanere a Torino perché pur giocando poco può apprendere il mestiere dal luminare dell'attacco e su questo è d'accordo anche il fratello Giovanni. Il diciannovenne nato a Vercelli, da genitori ivoriani, ieri sera si è guadagnato l'affetto del pubblico friulano per i suoi tocchi di classe, infatti ogni qualvolta ha il pallone tra i piedi ci si aspetta qualcosa di diverso e lui non delude mai. Ieri sera in una posizione inedita sulla fascia destra (il suo ruolo primario è centravanti) ha vinto tutti i duelli e davanti alla porta inventa e prova l'impossibile per cercare la rete. Con i finlandesi, muniti di pragmatismo che occupano tutti gli spazi non era per nulla semplice andare a segno, eppure la leggiadria di Kean ha saputo pungere anche questa difesa.

Il talento di Kean

Il numero 18 bianconero intervistato in coda al match ha dichiarato la sua emozione per essere il secondo giocatore più giovane a segnare in azzurro. Il primo è stato Bruno Nicolé. L'intenzione del classe 2000 è continuare a migliorarsi per battere altri record. La notizia del debutto in azzurro gli ha dato la spinta per impegnarsi in modo da ripagare la fiducia concessagli dal mister: "Quando ho capito che avrei debuttato dall'inizio ho provato una carica incredibile, ho pensato subito che avrei dovuto far vedere a tutti quanto valgo".

Cristiano Ronaldo per l'intervistato è un continuo stimolo ad apprendere nel migliore dei modi il mestiere di attaccante.

Il predestinato

L'allenatore dell'Italia non si sbilancia sul futuro del classe 2000, ma il fatto che non abbia sbagliato la prima occasione la dice lunga sulle sue potenzialità. Nonostante la giovane età, Moise ha personalità perché non ha paura di sbagliare nei momenti che contano e l'ha dimostrato ieri sera trovando la rete dell'attaccante, ambita da tanto tempo dall'Italia.

Se in futuro Kean si confermerà su questo trend anche la Nazionale, bisognosa di risalire la china, trarrà grande giovamento. Roberto Mancini non ha avuto dubbi a dare fiducia al millennial ed è convinto di avere tra le mani: "un predestinato".