L'addio di Massimiliano Allegri con molta probabilità era in parte previsto, dopo la sconfitta in Champions League contro l'Ajax (che rimaneva e rimane l'obiettivo principale della società di via Galileo Ferraris), e in parte no. Il grande assente nella conferenza stampa tenuta dall'allenatore livornese e dal presidente Andrea Agnelli è stato Pavel Nedved, dirigente nonché vice presidente della società bianconera. Ma lui dice che la sua assenza è stata causata da impegni di lavoro, e non per altro. "La dirigenza deve prendere delle decisioni, e quella nei confronti di Massimiliano Allegri è stata presa perché è finito un ciclo naturale.

Questo è il vero motivo della separazione, un ciclo di cinque anni, molto importante. Massimiliano Allegri ha vinto tanto con la Juventus, e gli vanno fatti i complimenti a lui così come ad Andrea Barzagli, che disputerà contro l'Atalanta l'ultima partita in serie A". Pertanto pare che nella separazione fra le due parti non ci siano stati particolari problemi, ma solo la scadenza di un ciclo naturale coronato da molte vittorie.

Il futuro e le parole di Massimiliano Allegri

La Juventus è una squadra e soprattutto una società nata per vincere. Il successore di Massimiliano Allegri dovrà, necessariamente, portare avanti questa teoria, e la Juve è sul mercato. Allegri nella sua conferenza stampa dopo la partita contro l'Atalanta è tornato a parlare anche della sconfitta di Champions League, mettendo in evidenza che al doppio confronto con l'Atletico Madrid la Juventus è arrivata in condizioni non normali.

Ha dovuto inventare una squadra nelle successive trasferte di Napoli e Bologna per mettere al riparo il campionato. Durante tutta la stagione il tecnico livornese ha dovuto mettere in campo ben 37 diverse formazioni a causa degli infortuni. Poi parla dei tributi, e della sorpresa con cui lo ha omaggiato la squadra (presente alla conferenza stampa), e delle belle parole del presidente Andrea Agnelli.

Su una possibile avventura su un'altra panchina, già da subito, ha spiegato che ha bisogno di analizzare le squadre e poi decidere se allenare oppure meno. Perché per Massimiliano Allegri allenare significa divertirsi. "Dopo la partita contro l'Ajax sostanzialmente abbiamo capito, io e la società, che con molta probabilità era finito un ciclo.

Nelle riunioni successive non si è parlato né di contratti, né di giocatori. Da persone intelligenti abbiamo capito che sostanzialmente era finito un ciclo. Sicuramente un ciclo importante per entrambi", ha dichiarato. L'emozione durante la conferenza stampa di Massimiliano Allegri è stata evidente a tutti. Il segnale che comunque il mister, i giocatori e la società si sono amati.