Fermato dagli agenti della Polizia di Stato francese Michel Platini, ex presidente della UEFA (Union of European Football Associations) e leggenda del calcio mondiale, tre volte vincitore del Pallone d'Oro. Platini è indagato dalla magistratura francese per il reato penale di corruzione. Le attività di indagine, in seguito all'apertura di un fascicolo di inchiesta da parte dell'autorità giudiziaria, riguardano le procedure di attribuzione dei Mondiali di calcio del 2022 al piccolo emirato arabo del Qatar. Davvero una spiacevole vicenda per l'ex asso della Juventus e presidente Uefa dal 2007 al 2016.
L'inchiesta: l'accusa secondo i magistrati
L'ex presidente UEFA. dalle prime ore di questa mattina, è dinanzi ai magistrati che lo stanno interrogando per cercare di chiarire la sua posizione. Attualmente Platini si trova in stato di fermo presso l'ufficio anti-corruzione della polizia giudiziaria di Nanterre (capoluogo del dipartimento Hauts-de-Seine, poco distante da Parigi). Secondo l'accusa dovrà rispondere, oltre che del reato di corruzione, anche per associazione a delinquere. A queste si aggiungono anche le ipotesi di reato per "traffico di influenze e ricettazione di traffico di influenze". Molto verosimilmente l'indagine, condotta da magistrati francesi, americani e svizzeri, potrebbe aprire altri risvolti, allargandosi ad altri responsabili politici e sportivi.
Nel mirino dei magistrati anche due ex consiglieri dell'ex presidente francese Nicolas Sarkozy: il segretario generale dell'Eliseo Claude Guéant e la sua ex segretaria e stretta collaboratrice Sophie Dion. Fulcro dell'inchiesta infatti sarebbe una cena all'Eliseo organizzata nel 2010 da Nicolas Sarkozy, pochi giorni prima dell'assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar.
I tre avrebbero partecipato a una cena alla quale era presente anche l'emiro del Qatar Tamim ben Hamad al Thani
Platini indagato già nel 2017
Ascoltato dai magistrati già due anni or sono, nel 2017, Platini aveva riconosciuto di aver votato a favore del Qatar, negando però di aver ricevuto la benché minima pressione da parte del presidente Sarkozy.
Il fermo di polizia di oggi è solamente l'ultima (in ordine di tempo) grana giudiziaria del campione di calcio francese. Già nel 2015 infatti il tre volte Pallone d'Oro era stato indagato e condannato in Svizzera sempre per il reato di corruzione, ma poi venne scagionato da ogni accusa per insufficienza di prove a suo carico: nel maggio del 2018 infatti la magistratura elvetica non aveva riconosciuto reati nel suo operato.