Marco Giampaolo pagherà il prezzo per il terribile inizio del Milan nella stagione. I rossoneri occupano il tredicesimo posto nella classifica della Serie A, avendo perso quattro delle prime sette partite disputate finora in questa stagione, inclusa una sconfitta per 2-0 in casa contro i "cugini" dell'Inter. Il licenziamento di Giampaolo dopo appena sette partite sembra essere la conseguenza inevitabile, anche se arriva dopo la vittoria ottenuta sul campo del Genoa. Il candidato numero 1 in sostituzione di Giampaolo è Stefano Pioli, dato che Luciano Spalletti sta lottando per raggiungere un accordo con l'Inter sul trattamento di fine rapporto dopo il suo licenziamento a maggio.
Boban pensò di licenziare Giampaolo immediatamente sulla scia della loro sconfitta contro l'Inter il 21 settembre, ma fu convinto da Maldini a dare all'allenatore un'altra possibilità. Tuttavia, il Milan ha successivamente perso le due partite contro il Torino e la Fiorentina prima della vittoria per 2-1 dello scorso fine settimana al Genoa.
Cosa cambierebbe con Stefano Pioli
Con Pioli, il Milan partirebbe sicuramente dal 4-3-3. Schema classico, ma con diverse modifiche in tutti i reparti. Partendo dalla difesa, Pioli ama difendere con tre uomini bloccati e un quarto che rientri in difesa solo quando la squadra avversaria attacca. Nelle formazioni di Pioli di solito questo ruolo lo svolge il terzino sinistro.
Nel Milan ruolo e mansioni dovrebbero toccare a Theo Hernandez. Il giocatore arrivato in estate da Madrid infatti si sposerebbe perfettamente con le richieste del sempre più probabile nuovo tecnico rossonero. Anche perché Hernandez ha proprio nella fase offensiva la sua forza principale, come fatto vedere durante l'ultima partita contro il Genoa (in cui ha realizzato la rete del momentaneo pareggio).
Dal centrocampo all'attacco: come cambierebbe il Milan di Pioli
Passiamo al centrocampo. Pioli ama il regista, l’organizzatore di gioco. Nella rosa della squadra rossonera c’è quel Biglia che il tecnico di Parma ha già avuto ai tempi della Lazio. Ma in questo caso ci potrebbe essere la serrata concorrenza di Bennacer, che Pioli aveva già seguito ai tempi dell'Empoli.
Accanto al regista il tecnico emiliano ama un elemento di potenza, quindi avanti con Kessié che ricorda, più o meno, il Veretout che aveva fatto innamorare Pioli, e una mezzala da corsa abile anche a inserirsi in fase conclusiva. Ricordiamo che Benassi ha chiuso l’ultimo campionato da capocannoniere della squadra viola. Considerando questo scenario tattico, Paquetà potrebbe essere la prima scelta, ma anche Calhanoglu e Bonaventura hanno caratteristiche che potrebbero funzionare.
Resta l’attacco. Pioli vuole una prima punta vera. Un centravanti che sappia fare la differenza dentro l’area di rigore avversaria finalizzando la manovra offensiva avvolgente tipica delle sue formazioni. Non solo. Un attaccante che sappia anche mettersi a disposizione della squadra allargandosi, quando serve, per facilitare gli inserimenti dei compagni.
Piatek forse dovrà muoversi un po’ di più rispetto alle sue caratteristiche. Ma è sicuramente una figura che può piacere. Il tecnico di Parma ama invece tenere i due esterni offensivi molto dentro il campo e li propone sempre a piedi invertiti. Per poi riportarli larghi in fase di non possesso palla. Suso ovviamente non si discute. È il prototipo dell’esterno che può piacere a Pioli. E, naturalmente, verrà proposto a destra per poter poi chiudere con il sinistro, il suo piede preferito. Dalla parte opposta Leao parte in prima fila.