ll dado è tratto, potrebbe dire anzi postare, tanto per far seguito al "veni, vidi, vici" utilizzato per salutare Los Angeles. Zlatan Ibrahimovic però non ha ancora ufficializzato nulla sui suoi profili social. Che abbia scelto Milano sembra ormai quasi certo, stando a quanto avrebbe dichiarato agli amici. Secondo La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, motivi familiari lo avrebbero spinto a preferire i rossoneri, almeno in Italia.
Non a caso ieri il coordinatore dell’area tecnica del Bologna Walter Sabatini ha annunciato che la pista emiliana era chiusa: "Ibrahimovic non verrà a Bologna.
Con lui abbiamo vissuto solo una bella suggestione. Ha fatto altre scelte professionali più che legittime dal suo punto di vista, ma voglio sottolineare che non si tratta di una questione di soldi".
Gli ultimi scogli per l'arrivo di Ibrahimovic
Uno degli ultimi scogli da superare è sicuramente l'offerta del Milan ritenuta troppo bassa da Zlatan Ibrahimovic. Infatti, lo svedese vorrebbe un ingaggio maggiore dei 2 milioni proposti dai rossoneri fino a giugno, e soprattutto vorrebbe un contratto più duraturo.
Altre trattative concrete al momento non ce ne sono: certo, un nome come quello di Ibrahimovic potrebbe far gola a molti, nei Paesi arabi o in Cina sarebbe una star da mettere in cartellone.
Ma Ibrahimovic pensa a un finale di carriera diverso e vuole fare le cose in grande stile. Si è parlato anche del Napoli, del mito Maradona che affascina Zlatan, però per vari motivi il dado appunto sembra tratto a favore dei rossoneri. Ciò non toglie che il problema economico sia ancora da risolvere. Pur a trentotto anni compiuti, l’attaccante svedese si ritiene ancora un giocatore molto speciale.
E pretende uno stipendio da top. Perché Zlatan è Zlatan, appunto. Nonostante le statue in fiamme, gli insulti sulla porta di casa e le petizioni dei tifosi del Malmoe per cancellare ogni traccia del campione dalla sua città.
Piatek-Ibrahimovic possibile tandem d'attacco da gennaio
Si può fare, a patto che al fianco di Ibrahimovic si ripresenti un Piatek in versione Dall’Ara.
Non a caso, a lanciare la sfida l’altra sera a Bologna è stato proprio il polacco Kris, rigenerato dal gol ritrovato dopo sei turni di digiuno, ma soprattutto ricaricato da una prestazione da centravanti “totale” condita da corsa, movimenti, sponde. Un pistolero così può essere una risorsa da sfruttare anche con Ibrahimovic in rosa. L’uno non escluderebbe necessariamente l’altro e l’ipotesi di una cessione di Kris Piatek in prestito potrebbe restare solo una suggestione di fine anno. "Zlatan è un campione, possiamo giocare insieme" - ha detto il polacco. E se finisse davvero così?