Nemmeno l'emergenza sanitaria in corso può rovinare un ricordo tanto importante per Cagliari e per tutta la Sardegna. Sono trascorsi 50 anni esatti, era il 12 aprile 1970 quando, battendo in casa il Bari con il punteggio di 2-0, il Cagliari si aggiudicava uno scudetto assolutamente storico. Lo squadrone trascinato da Gigi Riva aveva interrotto l'egemonia calcistica del Nord Italia, lo scudetto non era mai sceso così a Sud. Quasi vent'anni dopo sarebbe arrivato anche a Napoli, ma questa è un'altra storia e, soprattutto, un altro calcio. Quello del Cagliari della stagione 1969/70 è un trionfo che la Sardegna non ha mai smesso di festeggiare.

Albertosi: 'Il nostro scudetto ha un valore in più'

Ricky Albertosi era il portiere di quella splendida squadra allenata da Manlio Scopigno, lo stesso anno insieme a Gigi Riva, Pierluigi Cera e Angelo Domenghini sarebbe stato protagonista con la maglia della nazionale della finale mondiale persa contro il Brasile di Pelé, pochi giorni dopo aver giocato e vinto 'la partita del secolo' contro la Germania Occidentale. Il 1970 è un anno magico per l'estremo difensore di Pontremoli che lo scudetto lo avrebbe vinto anche nove anni con il Milan, ma quello conquistato a Cagliari resta unico e indimenticabile. "Ricordo che dopo la vittoria con il Bari ci fu un'invasione di campo incredibile, lo stadio era costruito per 20 mila persone ma erano almeno in 30 mila quel giorno.

Ci tolsero tutto, arrivai in mutande negli spogliatoi". Nell'intervista concessa al Quotidiano Sportivo, il cronista paragona lo scudetto del Cagliari ad altre due imprese compiute da 'non tradizionali grandi' del calcio italiano, come il Verona campione d'Italia nella stagione 1984/85 e la Sampdoria della stagione 1990/91.

"Non sono d'accordo - dice Albertosi - perché il nostro scudetto ha qualcosa in più, non è facile vincere in un'isola". L'unico rimpianto riguarda gli anni a venire, a suo modo di vedere il Cagliari poteva vincere lo scudetto anche nella stagione successiva, ma perse purtroppo il suo uomo più rappresentativo. Riva si infortunò gravemente pochi giorni dopo la sua doppietta che consegnò al Cagliari la vittoria in casa dell'Inter (3-1), nerazzurri che poi avrebbero vinto il titolo culminando un'epica rimonta nella stagione 1970/71.

'Rombo di tuono' riportò la frattura del perone in un match giocato con la maglia della nazionale contro l'Austria e tornò disponibile solo a fine campionato. "L'infortunio di Gigi Riva fu una botta tecnica e psicologica, potevamo vincere ancora".

Riva: 'Per noi non c'erano partite impossibili'

A ricordare lo scudetto del 1970 è ovviamente l'eroe di un'intera isola. "Tra me e i sardi è nato un rapporto che è radicale - dichiara Gigi Riva al Sole 24 Ore - sono affezionato a chi mi voleva bene e ho fatto una scelta: rimanere qui". Restare a Cagliari nonostante la corte serrata delle 'grandi', Juventus in testa. Lui si è sempre definito 'sardo per volontà' e di quella squadra ricorda in particolare lo spirito.

"Per noi non c'erano partite impossibili, potevamo vincere o perdere, ma giocavamo senza alcuna preoccupazione. Non ci tiravamo mai indietro, simbolo del riscatto di un'isola che improvvisamente non era più una periferia d'Italia".