Roger Milla taglia il traguardo dei 68 anni, ne aveva trenta di meno ma era già abbastanza 'attempato' per un calciatore ai Mondiali di Italia '90, dove il suo Camerun scrisse la pagina di storia più bella del calcio africano. Quella di una squadra che, dopo aver battuto a sorpresa l'Argentina campione del mondo nel match inaugurale, non si sarebbe fermata giungendo fino ai quarti di finale dove venne eliminata dall'Inghilterra al termine di quella che sarebbe stata la gara più bella dell'intero torneo iridato. Reuters Africa ha voluto omaggiare l'attaccante camerunese, autentico simbolo dell'Africa sportiva, ricordando che quel Mondiale non avrebbe dovuto nemmeno disputarlo, ma venne richiamato in nazionale per 'ragioni di Stato'.

'Mi chiamò il presidente dicendomi che dovevo giocare e non ero nella posizione per discutere'

Nel 1990 Roger Milla si stava godendo una sorta di 'pre-pensionamento calcistico' dorato sull'isola di Réunion, nell'oceano indiano, giocando con il club locale del JS Saint-Pierroise dove, tra l'altro, aveva vinto il campionato. Le sue glorie calcistiche sembravano ben lontane, del resto l'attaccante era già nella storia del suo Paese per aver trascinato la nazionale del Camerun alla prima, storica qualificazione ai Mondiali nel 1982 dove, tra l'altro, avrebbe chiuso la sua esperienza imbattuta. Con la casacca verde dei 'Leoni Indomabili' era stato due volte campione d'Africa, mentre a livello di club aveva vestito le maglie di club importanti del massimo campionato francese come Valenciennes, Monaco, Bastia, Saint-Etienne e Montpellier.

Niente in quel momento lasciava presagire quella che sarebbe stata l'estate più esaltante della sua carriera, ormai in fase conclusiva. Ma ci sarebbe stato un inatteso intervento dall'alto: il presidente del Camerun, Paul Biya, aveva visto Roger Milla giocare una partita di beneficenza alcune settimane prima e aveva insistito che fosse incluso tra i convocati per i Mondiali italiani.

"Ho ricevuto una telefonata dal presidente - ricorda Milla - e mi disse che dovevo giocare e non ero nella posizione per discutere".

'Alcuni tra i vecchi compagni di squadra non erano così felici di vedermi'

Roger Milla parte dunque per l'Italia insieme ai compagni della nazionale del Camerun. "Sapevo che se fossi entrato in forma avrei avuto la possibilità di avere un buon impatto, quando sono tornato in nazionale ho ricevuto un caloroso benvenuto dai giocatori più giovani, ma alcuni dei 'vecchi' non erano d'accordo e non furono così felici di vedermi".

Nel giro di poche settimane, però, Milla sarebbe diventato il grande eroe di un popolo: dopo la vittoria all'esordio contro l'Argentina, il Camerun supera anche la Romania grazie a una sua doppietta e si qualifica per gli ottavi dove ancora una doppietta del 'vecchio leone' stende la Colombia (celebre il suo gol di rapina sfruttando l'ingenuità di Higuita) e schiude le porte dei quarti, prima squadra africana a riuscire nell'impresa nella fase finale della Coppa del Mondo. Il suo 'Makossa', la danza sulla bandierina del corner per festeggiare i gol, diventa un'instantanea di quei Mondiali e, tra l'altro verrà inserita in uno spot pubblicitario della Coca Cola. Poi la sfida con gli inglesi, decisamente sfortunata per il Camerun il cui Mondiale si ferma qui, con la soddisfazione comunque di aver giocato alla pari e di essersi dimostrato quanto meno meritevole di ambire alla semifinale.

"Volevamo solo divertirci - ammette l'ex attaccante - ma per il fatto di aver realizzato qualcosa di unico per il calcio africano tutto divenne speciale". Roger Milla sarebbe stato convocato anche quattro anni dopo per i Mondiali negli USA e, sebbene il suo Camerun sarà eliminato al primo turno, si sarebbe preso la soddisfazione di andare in gol e diventare, all'età di 42 anni, il più anziano autore di un gol nella fase finale di Coppa del Mondo. Avrebbe appeso le scarpette al chiodo due anni più tardi.