Otto anni prima il Camerun di Thomas N'Kono e Roger Milla si prendeva la soddisfazione di chiudere, pur eliminato, il primo turno dei Mondiali di Spagna senza sconfitte, pareggiando con l'Italia che sarebbe diventata campione del mondo. L'8 giugno del 1990 allo stadio "Giuseppe Meazza" di Milano c'è ancora la nazionale africana di scena alla fase finale di Coppa del Mondo, avversaria è l'Argentina di Diego Maradona, campione mondiale in carica.
Il Camerun non parte certamente con i favori del pronostico, anche perché nello spogliatoio non si respira aria buona.
Il commissario tecnico Valeri Nepomniachi non ha un buon rapporto con la squadra e una delegazione di giocatori ne ha chiesto la "testa" alla vigilia dell'esordio iridato, il governo ha preteso il ritorno in nazionale di Milla che non viene visto di buon occhio dagli altri "senatori" della squadra, il portiere titolare Joseph-Antoine Bell attacca frontalmente la federazione e si ritrova scavalcato dal vecchio N'Kono. In queste condizioni, nessuno scommette una lira sulle possibilità del Camerun di fare bella figura contro l'Albiceleste, ma nessuno ha fatto i conti con il "leone volante".
Il 'leone volante'
Le cose si mettono peggio nel corso del match, nonostante i "leoni indomabili" tengano bene il campo e il risultato sia inchiodato sullo 0-0.
Il Camerun lotta con le unghie e con i denti, anche con troppo vigore: al 62' Kana Biyik atterra con le cattive maniere Claudio Caniggia e viene espulso. Passano 5' e sugli sviluppi di un calcio di punizione c'è un tocco quasi contemporaneo di Makanaky e Fabbri con il pallone che spiove in area argentina, Sensini sta in attesa che la sfera ricaschi obbedendo alla forza di gravità, ma c'è qualcuno che la pensa diversamente sulle teorie di Newton.
Omam-Biyik si alza in volo, uno stacco strepitoso, tra i più incredibili ammirati nella storia dei mondiali di calcio: l'attaccante impatta di testa e dirige bene verso la porta dove Pumpido si produce nell'errore più grave della sua carriera, la palla gli scappa e finisce in rete. Tra lo stupore del pubblico il Camerun è in vantaggio e la cosa più surreale è che questo risultato terrà fino alla fine nonostante la stessa formazione africana termini addirittura in nove per l'espulsione di Massing, reo di un fallo da "Terminator" sul velocissimo Caniggia.
Eroe per un giorno
I Mondiali di Italia '90 iniziano davvero col botto, il pubblico milanese applaude a scena aperta la squadra africana e "deride" i campioni sconfitti. Non possono ancora sapere, i tifosi italiani, che proprio l'Argentina in semifinale condannerà la nazionale azzurra alla delusione forse più cocente della sua storia. Quanto a Omam-Biyik, il fantastico gol contro l'Albiceleste sarà il suo unico momento di gloria dei mondiali e di un'intera carriera mai esplosa del tutto.
Il Camerun andrà avanti, sarà la prima squadra africana a qualificarsi per i quarti di finale nella fase finale di una Coppa del Mondo, ma a prendersi la scena sarà il "vecchio leone" Roger Milla: sarà eliminato al termine di una splendida sfida con l'Inghilterra.
Omam-Biyik proseguirà la sua carriera in Francia: Rennes, Cannes, una veloce parentesi all'Olympique Marsiglia, Lens: nulla di strepitoso. Tenterà anche in Serie A con la Sampdoria nel 1997, in quell'Italia che sette anni prima lo aveva immortalato: 6 partite, nessuna da titolare, anche una comparsata nel "suo" San Siro contro l'Inter. Il "leone volante" era già tornato sulla Terra in quel giorno di giugno del 1990, immediatamente dopo aver toccato le stelle.