Era un duro, di quelli che sanno 'mordere' le caviglie degli avversari, ma nello stesso tempo si portava dietro l'estrema correttezza del football britannico. Era un vincente e a lui sono legati due titoli assolutamente storici del calcio inglese. Norbert Peter Stiles, per tutti 'Nobby', si è spento nel tardo pomeriggio di oggi, 30 ottobre: lo scorso marzo aveva compiuto 78 anni, ma da tempo soffriva di una grave malattia.

Al suo nome sono legati per l'appunto due 'prime volte' del calcio inglese: il primo (e finora unico) titolo mondiale della nazionale a Wembley nel 1966 e due anni dopo la Coppa dei Campioni, la prima di un club d'Inghilterra, conquistata dal Manchester United sempre nel mitico 'tempio' londinese.

La grinta dello 'sdentato'

Non si può dire che la fortuna sia stata una fedele alleata di Nobby Stiles durante l'infanzia. Una caduta da bambino gli aveva fatto perdere i denti davanti, portava infatti una dentiera. Aveva poi problemi di vista a causa di una forte miopia (portava lenti a contatto), ma sono due handicap che non freneranno la sua carriera. Nato a Manchester nel 1942 nel quartiere operaio di Collyhurst, il piccolo Nobby una cosa la sa fare molto bene: ha talento con la palla tra i piedi.

Sognava di indossare la casacca dei Red Devils, con la quale esordirà nel 1960 all'età di 18 anni: Matt Busby vede qualcosa in questo giovanotto, al di là delle limitazioni fisiche e di quell'aspetto 'vetusto' nonostante le primavere sulle spalle non siano tante, dovuto alla mancanza dei denti (Stiles toglieva la dentiera durante le partite).

Così il leggendario coach dello United lo getta nella mischia in una squadra dove giocano fior di campioni tra i quali Bobby Charlton e Alex Dawson. Stiles si conquista presto un posto da titolare, diventa un perno dei Red Devils con il quale vince la Coppa d'Inghilterra nel 1963 e il campionato due anni dopo. Il 1965 è l'anno in cui Alf Ramsey lo convoca per la prima volta in nazionale in occasione della sfida con la Scozia per il torneo Interbritannico: Nobby è tra i mediani più forti della prima divisione inglese e il Ct ha bisogno di un 'guerriero' per la sua squadra che nel 1966 avrà l'onore e l'onere di ospitare per la prima volta la fase finale della Coppa del Mondo.

I trionfi con Inghilterra e Red Devils

Il 23 febbraio del 1966 l'Inghilterra ospita la Germania Ovest a Wembley per un'amichevole e vince 1-0, match point di Stiles: sarà il suo unico gol in nazionale. Il mediano di Manchester non può ancora sapere che cinque mesi dopo avrebbe ritrovato i tedeschi sullo stesso terreno, ma con il palio la Coppa del Mondo.

Un torneo iridato che giocherà da titolare inamovibile e da protagonista, risultando il migliore nel suo ruolo. Il 30 luglio 1966 l'Inghilterra è campione del mondo dopo la vittoria in finale sulla Germania, 4-2 dopo i tempi supplementari. Nobby e suoi compagni di squadra entrano dunque nella storia e, meno di due anni dopo, sempre a Wembley il rude mediano metterà un'altra firma in calce, stavolta con la sua squadra di club. Il 29 maggio del 1968, infatti, il Manchester United affronta il Benfica in finale di Coppa dei Campioni, sono i Red Devils di George Best, Bobby Charlton e Dennis Law (assente all'ultimo atto per un infortunio). Il match finisce anche in questo caso dopo i supplementari, 4-1 lo score che laurea per la prima volta un club inglese sul trono d'Europa.

Scopritore di talenti

Nobby Stiles giocherà con il Manchester United fino al 1971, poi passerà al Middlesbrough e chiuderà infine la carriera nel Preston North End nel 1975.

Due anni dopo inizia ad allenare: il suo periodo più felice è quello a cavallo tra gli anni '80 e '90 quando si occupa delle giovanili del suo Manchester United ed ha il merito di contribuire alla scoperte e valorizzazione di talenti del calibro di David Beckam, Ryan Giggs, Paul Scholes, Nicky Butt, Gary e Phil Neville.