L'ex calciatore brasiliano Pelé ha compiuto da poco 80 anni, il 30 ottobre toccherà anche a Diego Maradona fare cifra tonda, il fuoriclasse argentino spegnerà 60 candeline. Il dualismo tra Pelé e Maradona tiene banco ormai da anni, da quando il Pibe de Oro ha appeso le scarpette al chiodo. Vent'anni di differenza, non hanno avuto ovviamente modo di giocare insieme e quando O'Rey si ritirò, nel 1977, il talento di Maradona stava per sbocciare. Intervistato da Sky Sport, Fabio Capello non ha dubbi su nessuno dei due, sono stati i più forti calciatori di sempre, ma allo stesso livello l'ex centrocampista di Juventus e Milan mette anche Leo Messi.

La lucidità di Pelé e la 'punizione impossibile' di Maradona

Considerato che Messi e Cristiano Ronaldo sono i giocatori considerati più forti dei nostri tempi, i tifosi della Juventus ci saranno rimasti male visto che Fabio Capello ha messo il portoghese fuori dal podio. Alla domanda su chi sia stato il GOAT del calcio, l'ex allenatore bianconero pronuncia tre nomi. "Pelé, Maradona e Messi. Sono i tre che hanno fatto di più nella storia del calcio". Tra questi, per ragioni anagrafiche, il tre volte campione del mondo brasiliano è quello che ha affrontato sul campo. "Ho avuto la fortuna di giocare contro Pelé, aveva un dribbling e un tiro incredibili, ma anche un'impressionante lucidità".

Dal suo punto di vista, però, "anche Maradona è stato unico" e di Diego ricorda in particolare un numero su calcio di fermo che viene spesso ricordato come uno dei più incredibili di sempre.

Usa proprio la parola "incredibile" per definire quel sinistro a giro su calcio di punizione battuto dall'interno dell'area di rigore, la distanza dalla porta era di undici metri, la stessa di un rigore, da posizione decentrata sulla destra. Punizione a due, pertanto, con il breve tocco per il piede di Maradona e la parabola che terminò la sua corsa nel sette alla sinistra del portiere.

"La cosa più incredibile che ricordo è quel gol da 11 metri contro la Juventus", il match era per l'appunto un Napoli-Juve del campionato 1985/86 con i bianconeri che, a causa di quel gol, subirono la prima sconfitta dopo 8 vittorie di fila. "Poi c'è Messi - prosegue Capello - anche se in Italia abbiamo qualcuno che gli assomiglia vagamente, Paulo Dybala".

Davvero un bel complimento, dunque, per il giovane fantasista argentino della Juventus.

Maradona: 'Per il mio compleanno vorrei segnare un altro gol all'Inghilterra, ma stavolta con la mano destra'

Ci avviciniamo dunque al sessantesimo compleanno di Maradona e, per l'occasione, il fuoriclasse argentino è stato intervistato da France Football. Oltre a raccontare alcuni aneddoti meno noti della sua carriera, come quello che nei primi anni '90 fu sul punto di lasciare il Napoli per andare al Marsiglia, c'è anche il ricordo della sua prodezza contro l'Inghilterra ai Mondiali messicani del 1986. Ma Il Pibe de Oro non si riferisce al 'gol del secolo', quella straordinaria serie di dribbling e finte iniziata a centrocampo e finita nella porta inglese, bensì alla celebre 'mano de Dio'. Qui viene fuori la sua ben nota irriverenza: "Come regalo di compleanno mi piacerebbe segnare un altro gol all'Inghilterra, solo che stavolta lo vorrei fare con la mano destra".