La Nazionale italiana di calcio, in tre anni, è cambiata notevolmente. Contro la Polonia al "Mapei Stadium" di Reggio Emilia, il 15 novembre è arrivato il ventunesimo risultato utile consecutivo della selezione di Roberto Mancini. Il 2-0 rifilato a Lewandowski e compagni è valso il primo posto nel girone di Nations League e la possibilità di ottenere la qualificazione alla finale four, domani 18 novembre in Bosnia.
E dire che il 13 novembre 2017 l'Italia dopo il pareggio 0-0 con la Svezia a San Siro ed era fuori dai Mondiali che si sarebbero disputati in Russia tra giugno e luglio 2018.
Forse il risultato "a occhiali" di Milano rappresenta uno dei punti più bassi della storia della Nazionale e, sicuramente, il fondo della storia recente. In dodici anni, gli azzurri erano passati dall’essere Campioni del Mondo sotto il cielo di Berlino a non poter neanche partecipare al torneo iridato.
Ma dopo tre anni da quella debacle Roberto Mancini ha saputo creare un gruppo capace di rialzarsi, tornando ad essere una Nazionale decisamente competitiva
La rinascita dell’Italia
Roberto Mancini, da quando ha firmato il suo contratto con la nazionale, il 18 maggio 2018, ha iniziato un percorso tortuoso, con l’Italia che occupava il ventesimo posto nel Ranking Fifa. L’esordio è stato bagnato con un successo per 2-1 contro l’Arabia Saudita con reti del “Gallo” Belotti e di un Balotelli che intanto si ritrova, oggi, senza una squadra.
L’inizio non è stato semplice, con la sconfitta senza storia in Francia per 3-1, e le prime due gare di Nations League non esaltanti: pari 1-1 con la Polonia e 1-0 incassato in Portogallo. Poi, la risalita, lenta ma inarrestabile. Dal 10 settembre 2018, la Nazionale non ha mai più perso, inanellando una serie di 21 risultati positivi, frutto di ben 16 vittorie e 5 pareggi.
L’Italia di Mancini si è qualificata agli Europei 2020 (poi rimandati al 2021) con 10 successi in altrettanti incontri e, se domani, 17 novembre, vincerà in Bosnia, si giocherà la final four di Nations League nell’autunno dell’anno prossimo.
Italia-Polonia: 27 passaggi per un gol
La fotografia dell’Italia di Roberto Mancini (anche se assente dalla panchina causa Coronavirus) si può riassumere nel gol che ha portato al 2-0 dell’attaccante del Sassuolo, Domenico Berardi, nell’incontro con la Polonia di domenica 15 novembre.
Quella azzurra non è una squadra che rinuncia al bel gioco e, anzi, si impone di costruire la manovra dal basso non buttando mai via il pallone. Passaggi in ripetizione, complice una proprietà di palleggio importante: ben 27 sono stati quelli che hanno portato alla rete di Berardi, con Insigne che ha rifinito per la punta neroverde, che poi è rientrata sul sinistro e ha realizzato il gol del definitivo 2-0.
Questa Nazionale pare aver aperto un ciclo e potrà dire la sua nei prossimi Europei. Intanto, domani, una partita c'è assolutamente da vincere per gli Azzurri contro una Bosnia ormai retrocessa in Serie B in Nations League. Poi, il 7 dicembre, si scopriranno gli avversari nelle Qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022 con la certezza di essere testa di serie. Un risultato quasi insperato tre anni fa.