Romelu Lukaku sta vivendo il primo vero periodo di difficoltà della propria seconda stagione con la maglia dell'Inter. Per lui si parla di appena quattro gol nelle ultime nove presenze tra tutte le competizioni, due in Coppa Italia - gol decisivo contro la Fiorentina e rigore segnato contro il Milan - e due in campionato, quelli del 3-0 e del 4-0 nel recente successo contro il Benevento. In sei di queste nove partite il centravanti belga è rimasto a secco, mettendo spesso in campo prestazioni ben lontane da quelle che è abituato ad offrire alla causa nerazzurra.

Ora, però, con l'aiuto del calendario, l'Inter ha un piano per riportare il proprio attaccante principe al top della condizione, facendo leva su terapie speciali e lavoro fisico specifico personalizzato.

La stanchezza di Romelu Lukaku

Oltre a essere, insieme al centrocampista Nicolò Barella, uno dei calciatori più utilizzati da Antonio Conte, bisogna considerare che Big Rom da giugno a oggi ha goduto di un misero totale di dodici giorni di riposo, dato che la stagione 2019-2020 per l'Inter si è chiusa addirittura il 21 agosto scorso, data della sconfitta per 3-2 nella finale di Europa League contro il Siviglia. Nella stagione sportiva in corso, il belga ha giocato 28 delle 31 partite ufficiali disputate dalla sua squadra, cui vanno aggiunti gli impegni con la Nazionale nelle soste dedicate.

In queste 28 presenze si parla di ben 20 reti totali, un numero che lo piazza dietro al solo Cristiano Ronaldo, che fra tutte le competizioni è andato a segno per 21 volte. Cifre dunque mostruose per un qualsiasi centravanti a questi livelli, ma il netto calo delle ultime uscite è segno visibile della stanchezza di Romelu Lukaku, a lungo trascinatore dell'Inter anche in quest'annata.

Una stanchezza cui ha contribuito l'enorme mole di impegni agonistici, che ha fatto seguito a una pausa estiva sostanzialmente inesistente. Ma ora che i nerazzurri saranno impegnati nella sola lotta per lo scudetto, i tempi di recupero si dilateranno, e questo potrebbe essere un grosso vantaggio per Big Rom.

Terapie e lavoro individuale: la ricetta per un Romelu Lukaku da rimettere a lucido

Bisogna sempre considerare che si sta parlando di un gigante di 191 centimetri per 98 chilogrammi, dimensioni fisiche che richiedono lassi di tempo decisamente più estesi per un recupero efficiente. Lassi di tempo che Lukaku, giocando ogni tre giorni, non ha potuto avere nel corso di questa stagione. Le fasce muscolari molto estese dell'ex United richiedono infatti terapie e un lavoro fisico specifico.

Nella prima parte di stagione il belga non si è potuto dedicare a sufficienza a quanto gli è necessario per essere al top della forma fisica. Parliamo di trattamenti quali la vasca per la crioterapia, che Lukaku ha nel proprio appartamento a CityLife e che lo aiuta a contrastare le infiammazioni muscolari dopo le partite; ancora c'è la camera iperbarica, che l'attaccante interista necessita di usare due volte a settimana.

E soprattutto è fondamentale il lavoro fisico individuale con Oscar, il preparatore che lo segue fin dalle settimane a Milano. Ora, da dopo la partita di domenica sera contro la Lazio, l'Inter giocherà quasi sempre una volta per settimana. Lukaku potrà dedicarsi a tutte le terapie che gli abbisognano e questo per lui potrebbe essere un vero toccasana.

L'importanza di Romelu Lukaku per l'Inter

D'altronde tutti sanno, fin dallo scorso anno, quanto Lukaku sia una pedina insostituibile nello scacchiere di Antonio Conte. Non solo per la quantità di gol che è in grado di segnare (già 54 da quando veste nerazzurro), ma soprattutto per la capacità di coinvolgere i compagni facendosi dare e difendendo la palla spalle alla porta grazie alla propria forza fisica.

Per poter rendere secondo eccellenza nei propri compiti, Big Rom deve essere tirato a lucido. Le 17 partite restanti richiederanno la sua presenza costante al meglio della condizione. Il piano di terapie e allenamento individuale dell'Inter per Romelu Lukaku potrebbe essere la chiave della corsa scudetto.