Cosa dire, vedere o ascoltare di Pelé che non sia stato detto, visto o ascoltato in tutti questi anni? Eppure, tutte le volte che vediamo la maglia numero 10 del Brasile o del Santos, le movenze feline, la semplicità nel fare cose che per i calciatori 'normali' sono impossibili, non possiamo far altro che farci trascinare dalla sua magia. Pelé, al secolo Edson Arantes do Nascimento, ha compiuto 80 anni lo scorso ottobre in un momento particolare del calcio mondiale. L'altro 're', Diego Armando Maradona, ne avrebbe compiuti 60 pochi giorni dopo e non molto tempo dopo il suo compleanno sarebbe arrivata l'improvvisa e devastante notizia della sua scomparsa.

Ma i campioni sono ancora giovani e invincibili nei filmati e nelle testimonianze di chi li ha conosciuti e ha condiviso con loro il campo, sia da compagno che da avversario. Così Pelé è ancora 'O'Rey', la 'Perla Nera', nell'atteso docufilm prodotto dal regista Kevin Macdonald che sarà disponibile su Netflix a partire dal prossimo 23 febbraio.

I 12 anni magici di 'O'Rey'

Diretto da Ben Nicholas e David Tryhorn, il film ripercorre l'apice della carriera di Pelé e, pertanto, abbraccia i fantastici 12 anni del calcio brasiliano in cui la selecao vinse tre titoli mondiali in quattro edizioni della Coppa del Mondo, dal 1958 al 1970. Parte dunque dalla sua esplosione ai Mondiali di Svezia del 1958, quando non aveva ancora 18 anni e con 6 gol in quattro partire trascinò il Brasile al primo successo nella Coppa Jules Rimet.

Le immagini del quel ragazzino già decisivo e trainante, capace di fare la differenza in una nazionale di stelle come Djalma Santos, Garrincha, Didi e Vava, sono sempre suggestive, pur nella qualità non eccelsa dei filmati dell'epoca, ma per questo ancora più affascinanti. Naturalmente ci sono anche i momenti più difficili, l'infortunio al Mondiale in Cile nel 1962 che, tuttavia, non frenò il Brasile nella conquista del titolo o il deludente Mondiale inglese del 1966 che vide i verdeoro 'bicampioni' estromessi al primo turno.

Fino a quella splendida nazionale che nel 1970 in Messico avrebbe battuto l'Italia in finale fregiandosi del terzo titolo e della definitiva conquista della Rimet: le immagini di un Pelé più maturo, autentico uomo squadra e faro di una selecao composta ancora una volta da giocatori dal tasso tecnico divino.

La storia di un paese e le interviste

Ma la storia di Pelé è anche quella di un paese sotto una dittatura militare, quella dei 'Gorillas' che governò in Brasile per oltre vent'anni dal 1964 al 1985, ci sono dunque spaccati di storia con la 'S maiuscola' che si sovrappongono alle immagini di calcio, per far comprendere quanto Pelé sia stato parte integrante di una storia che va oltre lo sport.. E, ovviamente, anche le interviste e le testimonianze dei suoi ex compagni di squadra come Zagallo, Rivelino o Jairzinho e dello stesso Pelé che racconta in prima persona i momenti più importanti della sua vita. Un autentico affresco sempre attuale che non perde fascino, nonostante siano trascorsi oltre quarant'anni dal suo ritiro dai campi di calcio.