Una delle più grandi bandiere della Juventus, Giampiero Boniperti, è morto ieri sera 17 giugno per insufficienza cardiaca. L'ex calciatore della Juventus e storico presidente avrebbe compiuto 93 anni a luglio. La notizia è stata diffusa questa mattina dalla famiglia, le esequie si svolgeranno in forma privata.
Una leggenda
Giampiero Boniperti ha dedicato tutta la sua vita alla Juventus, con la quale ha raggiunto grandi obiettivi e importanti soddisfazioni. Fu ingaggiato dalla società bianconera come centrocampista dal 1946 al 1961.
Divenne capitano e recordman di reti segnate con 182 gol, un primato battuto solamente diversi decenni più tardi da Alessandro Del Piero, che proprio Boniperti portò in bianconero.
La sua carriera di calciatore è stata costellata da tante vittorie, soddisfazioni e trofei: cinque scudetti e due coppe Italia a cavallo tra gli anni '50 e '60 nel Trio Magico, ossia l'attacco con Charles e Sivori, che ancora oggi, i tifosi meno giovani della Juventus, ricordano a memoria.
Il presidentissimo
Nel 1961 Boniperti decise di appendere i suoi scarpini al chiodo ma di continuare a rafforzare il suo già profondo legame con i colori bianconeri, divenendo guida e importante consigliere per la famiglia Agnelli. Dieci anni dopo, nel 1971 fu nominato presidente e rimase in carica fino al 1990 quando accettò di ricoprire il ruolo di amministratore delegato fino al 1994.
La Juventus era la sua unica passione, si dedicava alla squadra anima e corpo.
Dal 2006 divenne presidente onorario. Amato dai calciatori e dirigenti bianconeri, ma anche nobile avversario per i suoi rivali. Incarnava il dna della Juventus e per questo motivo ancora oggi è ricordato come la bandiera indiscussa del mondo bianconero.
'Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta'
L'8 settembre 2011 Giampiero Boniperti inaugurò il nuovo stadio della Juventus, lo Juventus Stadium, che sorgeva dalle "ceneri" dello stadio Delle Alpi.
Orgoglioso di presenziare in quella giornata così importante, che definiva un nuovo inizio per la Juventus, fece emozionare tutti con il suo breve ma intenso discorso: "La mia vita nella Juventus è iniziata il 4 giugno 1946, e dopo 65 anni sono qui per abbracciarvi tutti, farvi i miei auguri e ricordare ai giocatori la frase scritta su uno striscione, poco tempo fa.
Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta".
Proprio molti di quegli stessi calciatori oggi lo ricordano con rispetto e malinconia attraverso i loro profili social, da Alessandro Del Piero a Giorgio Chiellini e Claudio Marchisio.