Corsi e ricorsi storici del calcio, ricorreva il 16 giugno l'anniversario di un 'evento mancato'. Esattamente 40 anni fa, infatti, il grande Johan Cruyff faceva il suo debutto con la maglia del Milan nella prima edizione del Mundialito Clubs, il torneo organizzato dall'allora emergente imprenditore Silvio Berlusconi che per la seconda volta nella storia dell'emittenza italiana, a distanza di pochi mesi dalla Copa de Oro (il Mundialito per nazionali in Uruguay), mostrava il grande calcio su una rete televisiva privata. La presenza del fuoriclasse olandese era uno dei colpi grossi annunciati del Mundialito e poteva essere un atto propedeutico all'ingaggio dell'ex calciatore di Ajax e Barcellona nelle file rossonere.
Le cose, purtroppo, non andarono come sperato dai tifosi: in condizioni fisiche precarie, Cruyff offrirà una prestazione impalpabile negli unici 45' giocati nel torneo e la dirigenza milanista, considerandolo ormai un giocatore finito, preferirà non rischiare.
Evento mancato
Il 16 giugno del 1981, dunque, la sfida tra Milan e Feyenoord apre le danze del Mundialito Clubs, torneo a inviti al quale partecipano cinque squadre inserite in un girone all'Italiana. Si gioca a San Siro e, pertanto, i rossoneri e l'Inter fanno gli onori di casa, oltre alla citata formazione olandese avversaria del Milan nella prima sfida partecipano due glorie sudamericane come Santos e Penarol. Unico requisito per partecipare al torneo è quello di aver vinto almeno una volta la Coppa Intercontinentale.
Due giorni prima di questo match il Milan aveva festeggiato il ritorno in Serie A dopo il purgatorio in cadetteria imposto dal coinvolgimento nello scandalo del calcio-scommesse. Il regolamento del torneo consente alle squadre di poter temporaneamente tesserare giocatori 'in prestito' e Cruyff, convinto da Gianni Rivera ad accettare questa sfida, rientra in quest'ottica.
Sull'altro fronte, tra l'altro, il Feyenoord fa giocare Ruud Krol che all'epoca militava nel Napoli, insomma ci sono i motivi per augurarsi una giornata di grande calcio. Le cose andranno diversamente, Milan-Feyenoord si chiuderà con uno scialbo 0-0 e quella di Cruyff che resta in campo soltanto 45' è una comparsata che in tanti hanno dimenticato.
Un solo lampo, un assist a beneficio di Antonelli che viene anticipato dal portiere avversario, poi il nulla tant'è che a inizio ripresa al suo posto l'allenatore Massimo Giacomini manda in campo Francesco Romano. Il giorno dopo i titoli dei giornali sono impietosi, "Gli Dei se ne vanno" titola il Guerin Sportivo e tutti gli organi di stampa parlano ormai di un grande fuoriclasse del passato che farebbe bene ad appendere le scarpette al chiodo. Nessuno cita comunque che il 34enne Cruyff appena tre settimane prima era stato operato agli adduttori della gamba sinistra.
L'Inter vince il Mundialito
Ad ogni modo il Mundialito prosegue e a sorridere alla fine è l'altra metà di Milano. Il torneo viene vinto dall'Inter illuminata dalla classe di Evaristo Beccalossi, premiato come miglior giocatore del Mundialito, e sospinta dai gol di 'Spillo' Altobelli che sarà capocannoniere con 4 gol.
I nerazzurri di Bersellini ottengono 3 vittorie e 1 pareggio e nella classifica finale precedono il Santos di due lunghezze, decisivo in tal senso lo scontro diretto con la squadra brasiliana vinto dal 'Becca' e dai suoi compagni con un secco 4-1. Il Mundialito viene però ricordato, purtroppo, anche per i violenti scontri tra i tifosi di Inter e Milan, prima, durante e dopo il derby del 28 giugno (vinto 3-1 dai nerazzurri). Due anni dopo, al Mundialito Clubs del 1983, le tifoserie delle due milanesi consapevoli di essere vicine al 'punto di non ritorno', stipuleranno il celebre 'patto di non belligeranza' in vigore ancora oggi. Ma a vincere è soprattutto il Mundialito che verrà organizzato per altre due edizioni, nel 1983 (vittoria della Juventus) e nel 1987 (successo del Milan) e, oltretutto, avrà il merito (o la colpa secondo i tradizionalisti) di cambiare per sempre l'emittenza legata al calcio.
L'invasione delle tv private nel 'sacro suolo' della Rai, iniziata con la Copa de Oro tra la fine del 1980 e l'inizio del 1981 e proseguita con il Mundialito Clubs, getta le sue basi proprio quattro decenni or sono e da quel momento il calcio non sarà più lo stesso. Il successo di pubblico allo stadio e, soprattutto, di audience televisiva (le gare su Canale 5 venivano tramesse in diretta in Lombardia e in differita nel resto d'Italia) fu assolutamente clamoroso, nonostante quegli spot pubblicitari mandati in onda mentre si svolgono le partite che in tanti considerano quasi 'dissacranti'.
Cruyff non è finito
Ma tornando a Cruyff, sebbene nella parte conclusiva della carriera, dimostrerà comunque di essere tutt'altro che finito.
Disputerà ancora tre buone stagioni in Olanda, dal 1981 al 1983 con il 'suo' Ajax insieme ai giovani talenti Frank Rijkaard e Marco Van Basten dove vincerà due campionati e una coppa nazionale. Nella stagione 1983/84 passa al Feyenoord dove gioca al fianco di un altro futuro rossonero come Ruud Gullit e viene schierato nell'inedito ruolo di libero. Nella sua ultima stagione da calciatore a Rotterdam vincerà campionato e coppa d'Olanda. E con il senno del poi quel Milan che - dopo aver inseguito anche Zico - sceglierà Joe Jordan e nella stagione seguente conoscerà l'onta della retrocessione in Serie B sul campo, potrebbe anche aver sbagliato a fidarsi di soli 45' giocati peraltro in condizioni fisiche disastrose dal 'profeta del gol', ma come sempre non ci sarà mai la controprova.