Continua il momento altalenante della Juventus sul piano dei risultati: i bianconeri dopo la sconfitta in Champions League contro il Maccabi Haifa hanno ritrovato la vittoria in campionato contro il Torino. Di questa situazione in casa bianconera, nelle scorse ore ha parlato Mario Sconcerti sul Corriere della Sera.

Il giornalista sportivo, in particolare, ha sottolineato come le parole del presidente della Juventus dopo la sconfitta contro il Maccabi Haifa in Champions abbiano rappresentato una vera svolta, in quanto Agnelli ha voluto ricordare che tutti i dipendenti della società bianconera sono pagati da lui.

Ha poi aggiunto che la Juventus è rimasta l'ultima delle grandi società in Italia.

Mario Sconcerti ha parlato delle dichiarazioni di Agnelli dopo Maccabi Haifa-Juventus

'La vera svolta del dopo Maccabi Haifa-Juventus sono state le parole di Agnelli. Non soltanto in quanto tali, ma per l’intervento, perché ci sono state. Non ci rendiamo conto che i presidenti non parlano più. Siamo dentro un altro calcio, dobbiamo capirlo', sono queste le dichiarazioni di Mario Sconcerti in merito alle dichiarazioni di Agnelli dopo la sconfitta della Juventus contro il Maccabi Haifa.

Il giornalista sportivo ha poi aggiunto: 'Agnelli ha voluto ricordare che gli stipendi li paga lui, dopo sei mesi ci sono state dichiarazioni che hanno tolto alibi ai giocatori'.

Sconcerti inoltre ha riconosciuto i meriti della società bianconera aggiungendo: 'La Juventus è rimasta l'ultima delle grandi società in Italia'.

Cosa aveva detto Andrea Agnelli

Le parole del presidente bianconero Andrea Agnelli dopo la sconfitta in Israele erano state le seguenti: "E’ il momento dell’assunzione delle responsabilità e ammetto che provo vergogna per quello che sta succedendo.

Sono decisamente arrabbiato, ma sono consapevole che il calcio sia un gioco di squadra. Si gioca in 11, si vince in 11 e si perde in 11. Da qui è chiaro che dobbiamo ripartire. La posizione di Allegri e la fiducia nei suoi confronti? Penso sia l'uomo giusto, in una situazione come questa non è questione di una persona sola, di un uomo, un giocatore, un dottore, un fisioterapista, un preparatore: in questo momento è una questione di gruppo".

Poi aveva proseguito: "Non è colpa di Allegri se i giocatori non vincono un tackle e fatico a pensare a un cambio di allenatore in corsa. Allegri è l'allenatore della Juventus e rimarrà tale, se vogliamo dare un orizzonte temporale per trarre un bilancio dell’esperienza credo che quello giusto e naturale è la fine della stagione. Abbiamo uno staff di 50 persone, 25 giocatori e i dirigenti. Un gruppo di 80 persone è ora obbligato a ritrovarsi e valorizzare le qualità che questa squadra ha".

Il calendario della Juventus fino alla pausa di novembre

La Juventus prossimamente giocherà in campionato contro l'Empoli, poi in Champions League contro il Benfica. L'ultima partita del mese di ottobre sarà contro il Lecce.

A novembre la Juve disputerà l'ultima giornata del girone della competizione europea contro il Paris Saint Germain. In campionato invece giocherà prima contro l'Inter, poi contro il Verona e infine contro la Lazio all'Allianz Stadium di Torino.

Quello sarà l'ultimo incontro prima della lunga pausa per mondiale: la seconda parte di stagione che ripartirà il 4 gennaio contro la Cremonese, in attesa del big match del 15 gennaio contro il Napoli.