"La Procura Figc apre inchieste su inchieste su situazioni senza senso. Tra un po', chissà, anche sui colori delle maglie o dei pullman. Ma sui faldoni bruciati, raccontati da Cellino, nulla di nulla. Procuriamoci una Procura vera": firmato Alfredo Pedullà, che tramite Twitter ha voluto dire la propria in merito alla scelta della FIGC di aprire un'indagine sui cori anti Juventus in cui si sono esibiti i calciatori del Milan sul pullman al rientro da Roma.
I commenti degli utenti al post di Alfredo Pedullà
Numerosi utenti hanno commentato il post di Alfredo Pedullà: 'È già da un po’ che andrebbe commissariata, ormai non c’è più nessun limite al pudore.
Si va avanti con sfacciataggine trasformando l’assurdo in ordinaria normalità'. Un altro utente ha invece postato quanto segue mostrando di avere un parere diverso: 'Si ma dovete anche leggere i regolamenti, specialmente chi fa questo mestiere da professionista. Art 3 GDS, tutti i tesserati non possono esprimere pubblicamente dichiarazioni lesive o denigranti nei confronti di qualsiasi altro rappresentate FIGC'.
La Procura Figc ha avviato un'indagine sui cori contro la Juve intonati dai giocatori del Milan
Il post del giornalista sportivo, che ha generato i commenti di cui sopra, è nato dalla decisione della Procura della FIGC di avviare un procedimento in seguito ai cori anti-Juve intonati dai calciatori del Milan durante il viaggio in bus dopo Roma-Milan.
La Procura ha assunto questa decisione dopo aver acquisito i filmati dei cori, che sono diventati subito virali, al fine di accertare se ci siano state violazioni dei principi di lealtà, probità e correttezza nel comportamento dei giocatori e per individuare eventuali responsabilità.
I faldoni bruciati raccontati da Cellino in un'intervista di qualche mese fa a Report
Pedullà nel suo post ha provocatoriamente fatto riferimento alla questione dei faldoni bruciati di cui ha parlato a Report qualche mese fa Massimo Cellino in un'intervista relativa al periodo di Calciopoli, quando proprio Cellino era Presidente di Lega.
''Scesi in cortile, c’era un bidone di ferro, presi un po’ di trielina e poi ci ficcai dentro il faldone delle fideiussioni false. Il giorno dopo, quando arrivo la Guardia di Finanza perquisirono tutto, ma il faldone non c’era più. Non hanno mai trovato niente" ha dichiarato Cellino senza che però alcun organismo si sia mosso di conseguenza.