In un'intervista rilasciata nelle ultime ore a Frog Talks, il podcast dell'ex compagno di squadra Andrea Ranocchia, Alessandro Bastoni ha fatto alcune riflessioni sul proprio cammino professionale e sull'attuale stagione con l'Inter, fornendo interessanti retroscena sulla sua prima stagione in nerazzurro. A distanza di 5 anni Bastoni è diventato una colonna portante del club nerazzurro con il quale ha totalizzato ben 188 presenze e vinto 6 trofei nazionali.

L'importanza di Conte per la permanenza all'Inter di Bastoni

Alessandro Bastoni viene acquistato dall'Inter nel 2017 per circa 30 milioni di euro dall'Atalanta a poche ore dalla chiusura del calciomercato estivo.

Il giocatore resta a Bergamo per un anno per poi approdare a Milano nell'estate del 2018 dove si allena per un breve periodo con la prima squadra sotto gli occhi di Luciano Spalletti prima di essere girato in prestito al Parma di Roberto D'Aversa. Nell'estate del 2019 Bastoni torna definitivamente all'Inter che in quel momento è sotto la guida di Antonio Conte.

Il classe 1999 era molto dubbioso sulla sua permanenza all'Inter a causa dei tanti nomi importanti che affollavano il reparto difensivo, come racconta lui stesso durante l'intervista: "Dopo la prima stagione a Parma ho avuto la fortuna di trovare Conte a Milano. Ho fatto le guerre per andare via, avevano appena preso Godin, c'erano Skriniar e De Vrij.

Io avevo fatto 25 partite a Parma, un buon campionato, ma lui ha insistito. Ogni tanto con Barella ne parliamo, abbiamo fatto una fatica allucinante, ma stavamo talmente bene che passava". Antonio Conte è stato dunque fondamentale per la permanenza prima e la crescita di Bastoni poi all'interno del club nerazzurro; l'avventura a Milano dell'ex difensore del Parma era partita con ben 5 panchine consecutive trasformate poi a fine stagione in ben 33 presenze con 2 reti e un assist messi a referto.

Venendo al presente, Bastoni è ormai parte integrante del progetto gestito da Simone Inzaghi: "Inzaghi ha trovato un gruppo di ragazzi perfetti, ragioniamo da squadra, non c'è quello che dice non gioco e faccio casino. Invece siamo tutti mentalizzati per far bene. A noi ha fatto bene fare quegli anni dietro te (Ranocchia), Brozovic, Handanovic, abbiamo imparato tanto.

San Siro? A parte l'anno del Covid, da quando sono all'Inter non ho visto San Siro sotto i 70 mila. Ci aiutano veramente tanto, li senti nelle difficoltà. Non ci sono più i fischi, c'è tanto sostegno".

L'Inter si gode Bastoni: adesso vale almeno 60 milioni

Fin dal suo arrivo Simone Inzaghi ha affidato all'ex Parma la gestione della corsia mancina dell’Inter non solo per la fase difensiva ma anche per portare avanti le proprie scorribande offensive.

Venendo agli aspetti più prettamente tattici, in fase di possesso Bastoni si sdoppia infatti in più ruoli: è il primo regista nerazzurro, quello più arretrato rispetto a Calhanoglu, ma si applica quasi da mezzala aggiunta, sfruttando i movimenti in entrata o uscita di uno degli elementi in mediana.

Di fatti abbastanza spesso Bastoni risale la fascia fino ad oltrepassare la trequarti avversaria venendo coperto in difesa dal rientro di Di Marco, si mostra dunque fondamentale anche per la manovra offensiva e non solo in fase di difesa.

Ad oggi la valutazione del suo cartellino sarebbe di circa 60 milioni di euro.