Ogni valutazione sul futuro professionale di Massimiliano Allegri alla guida della Juventus dovrebbe essere rimandata alla fine della stagione, quando la società saprà se potrà partecipare alla nuova Champions League, assicurandosi circa 80 milioni di incassi, fondamentali sia per ripianare i debiti sia per il mercato estivo.

Come riporta anche La Gazzetta dello Sport allo stesso tempo sarà determinante anche la volontà del tecnico, che negli ultimi tre anni ha vissuto momenti difficili alla Juve e al momento si ritrova sotto il bersaglio della critica ed è giudicato da molti come il principale responsabile del momento difficile della squadra bianconera.

Allegri lascerebbe la Juve se non si qualifica alla Champions e alla finale di Coppa Italia

Il peggiore scenario possibile per Allegri sarebbe la mancata qualificazione alla Champions e l'eliminazione in semifinale di Coppa Italia. In tal caso, diventerebbe difficile immaginare Allegri ancora sulla panchina bianconera per un'altra stagione, nonostante il suo alto stipendio. Se infatti la squadra nelle prossime settimane non riuscisse a risollevarsi, ciò potrebbe indicare un totale scollamento tra giocatori e allenatore, e quindi si valuterebbe seriamente l'idea di un cambio anticipato di un anno.

Tuttavia, la Juventus ha ancora la possibilità di raggiungere la Champions e vincere la Coppa Italia, il che potrebbe salvare la stagione e influenzare il destino di Allegri.

Sarebbe infatti poi difficile licenziare un allenatore che ha appena vinto un trofeo, anche se in un recente passato è successo già sia a Maurizio Sarri che ad Andrea Pirlo.

Anche la questione del rinnovo contrattuale del tecnico sarà fondamentale, considerando che il club punta a rinforzare la squadra ma mantenendo un monte stipendi sostenibile.

Sarà determinante anche la decisione di Allegri di proseguire o meno alla Juventus

Anche il modo in cui la squadra si qualificherà eventualmente alla Champions League influenzerà le decisioni: un terzo, un quarto o addirittura un quinto posto potrebbero avere conseguenze diverse sul destino dell'allenatore.

Il futuro inoltre dipenderà anche dalla volontà dello stesso Allegri, perché potrebbe essere anche lui a a fine campionato a considerare chiusa la propria seconda esperienza nella Juventus.

Il parere di Simone Braglia su Allegri

A parlare della situazione Juventus di recente è stato anche Simone Braglia. L'ex portiere di Serie A a Tmw Radio ha dichiarato: "Non penso che lo spogliatoio creda in Massimiliano Allegri. Sono stato nel Milan e nel '97-'98 è successa una cosa simile. Avevamo un gruppo con tanti campioni e avevamo Capello come allenatore. Quella squadra arrivò indietro perché non si credeva più nel mister". E proseguendo il parallelismo con la Juve attuale ha concluso: "Oggi rivivo quelle sensazioni. Non capisco questo non-rendimento".