Sandro Sabatini, giornalista Mediaset, ha commentato il recente scandalo Ultras che ha coinvolto Inter e Milan, sottolineando le differenze rispetto a casi simili avvenuti in passato, come quello che ha riguardato la Juventus nel 2019. Durante un'intervista a Radio Sportiva, Sabatini ha evidenziato la mancanza di denunce da parte delle due società milanesi e ha approfondito le implicazioni del caso, sia dal punto di vista della giustizia ordinaria che di quella sportiva.
'La Juve nel 2019 ha denunciato il comportamento degli Ultras'
Riferendosi a un episodio analogo del 2019, Sabatini ha ricordato come, in quell'occasione, fu la Juventus a denunciare il comportamento degli Ultras, cosa che in questo caso non è accaduta con Inter e Milan.
"Cinque anni fa, fu la Juventus a denunciare. In questo caso, né Inter né Milan hanno denunciato", ha spiegato il giornalista, mettendo in evidenza una differenza significativa nella gestione della situazione.
Sabatini ha poi affrontato il punto di vista della giustizia ordinaria, menzionando la testimonianza di Simone Inzaghi, tecnico dell'Inter, il quale ha affermato di non essere mai stato minacciato dagli Ultras. Secondo il giornalista sportivo, ciò può essere comprensibile dal punto di vista legale, ma in ambito sportivo ha un peso differente: "Nel momento in cui Inzaghi testimonia che lui non è mai stato minacciato, dal punto di vista della giustizia ordinaria ci sta, ma dal punto di vista della giustizia sportiva, equivale ad una minaccia", ha spiegato.
Il ruolo di Zanetti nell'Inter in riferimento al caso Ultras
Un altro elemento importante discusso da Sabatini riguarda il ruolo di Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter che, secondo il giornalista, avrebbe omesso di riferire ai vertici societari questioni legate alla gestione dei biglietti per gli Ultras. Un atteggiamento che evidentemente conta per la giustizia sportiva e che conferma il fatto che il vice presidente, non avendo informato l'allora amministratore delegato (adesso presidente) Beppe Marotta, avesse potere decisionale nella società milanese.
La nota ufficiale della curva Sud di San Siro
In risposta alle accuse e alle polemiche che nelle ultime settimane hanno coinvolto le tifoserie organizzate del Milan, la Curva Sud ha emesso una nota ufficiale per chiarire la propria posizione. I tifosi rossoneri hanno respinto ogni accusa di gestione illecita di attività legate allo stadio, ribadendo la loro estraneità a pratiche come la rivendita illegale di biglietti e atti intimidatori.
Nel documento, i rappresentanti della Curva Sud sono stati categorici: "Non abbiamo MAI gestito parcheggi, non abbiamo MAI gestito baracchini, non abbiamo MAI gestito bar, non abbiamo MAI ricevuto e soprattutto preteso biglietti dalla società", si legge nel comunicato. Il gruppo ha voluto prendere le distanze dalle accuse secondo cui avrebbero potuto beneficiare in qualche modo di attività economiche collegate allo stadio San Siro.