In Serie A ha giocato tra il 2001 e il 2011, passando dall'esaltazione più assoluta per paragoni 'scomodi' con dei mostri sacri del calcio all'oblio: Adriano ha vissuto diverse vite durante il suo soggiorno italiano, in particolare all'Inter dove ha realizzato 74 reti in un totale di 177 apparizioni.
L'Imperatore - come è ancora oggi soprannominato dai tifosi nerazzurri - si è ritirato a 34 anni nel 2016 dopo una brevissima esperienza negli Stati Uniti al Miami United, ma la sua storia resta ricca di spunti e corposi retroscena raccontati in prima persona.
In una lettera pubblicata sul sito 'The Players' Tribune', Adriano si è così messo a nudo rivelando alcuni dettagli inediti dell'avventura interista, conclusasi ufficialmente nell'aprile del 2009.
Adriano: 'A Natale sentivo la depressione'
"Quando sono arrivato a Milano - ha spiegato Adriano - il colpo è stato molto duro. A Natale ero solo nel mio appartamento, faceva un freddo cane: sentivo quella depressione che arriva nei mesi grigi nel nord Italia. Strade deserte, giorni cortissimi. Non si ha voglia di fare nulla".
Tante quindi le difficoltà che il brasiliano incontrava in quel periodo: "A questo si aggiungeva la nostalgia del Brasile. Clarence Seedorf è stato un grande amico: insieme a sua moglie hanno organizzato una cena per gli amici più intimi e mi hanno invitato.
Un evento raffinatissimo, di qualità eccelsa: la verità, però, era che volevo trovarmi a Rio de Janeiro in quel preciso momento. Così mi sono scusato, ho salutato tutti in maniera molto veloce e sono tornato nel mio appartamento".
'Piangevo e bevevo vodka'
E poi ancora: "Quando chiamai mia madre al telefono per gli auguri di Natale sentivo i rumori della festa, era come se fossero in una discoteca.
Sembrava di avere tutti i miei familiari davanti a me. Mi sono messo a piangere - ha proseguito Adriano parlando di quanto gli pesasse la lontananza da casa -, ero a pezzi. Ho preso una bottiglia di vodka e me la sono scolata da solo. Quella notte l'ho trascorsa a piangere. Ero a Milano per un motivo ben preciso, era quello che avevo sempre sognato.
Giocavo in Europa e la vita della mia famiglia era migliorata grazie a me: nonostante questo, la tristezza non passava".
La 'fuga' dall'Inter
Tutto era diventato insostenibile, Adriano decise quindi di andare via da Milano: "Quando andai via dall'Italia mi rifugiai a Vila Cruzeiro: trovarmi era impossibile, la regola numero uno della favela è stare zitti sempre e comunque. Nessuno mi avrebbe tradito. La Polizia di Rio pensava a un rapimento, fu organizzata addirittura un'operazione di salvataggio. In Italia non ce la facevo più, dovevo sempre guardarmi attorno e capire se c'erano telecamere a osservarmi, se chi si avvicinava era un giornalista. Qui nessuno capiva perché fossi tornato: non era per l'alcol, le droghe o le donne, ma per la libertà.
Volevo solo un po' di pace, volevo vivere e tornare a essere umano per un po'" ha proseguito Adriano parlando di un tema troppo spesso sottovalutato, ovvero sia il sostanziale annullamento della privacy cui vanno spesso incontro personaggi famosi dello sport o del mondo dello spettacolo.
'Piansi sulla spalla di Moratti'
Il brasiliano cercò di riprendersi ma fu tutto inutile: "Per uscire dal tunnel dell'alcol ho provato di tutto: ho cercato di fare accordi con Mancini, mi sono impegnato con Mourinho. Ho anche pianto sulla spalla del presidente Moratti. Ma non riuscivo a fare quello che mi chiedevano: ho sempre sentito dire che io ho mollato uno stipendio da sette milioni di euro per questa roba: nessuno, però, capisce veramente perché l'ho fatto.
Perché non stavo bene - ha concluso Adriano - e avevo bisogno del mio spazio, di fare ciò che volevo".
La carriera di Adriano in Italia
Detto dei numeri totalizzati con l 'Inter, in Serie A Adriano si è fatto apprezzare anche con le maglie di Fiorentina e Parma: 6 i gol in 15 presenze coi viola, 26 in 45 incontri le reti messe a segno con gli emiliani.
Meno felice invece l'esperienza alla Roma, con solo 8 presenze totali e una forma fisica che ormai appariva ai più precaria. In carriera nella massima serie ha firmato 77 gol e 25 assist in 180 presenze.