È un’estate sospesa, quella della Juventus. Una stagione calda, certo, ma non tanto per le temperature quanto per l’incertezza che aleggia alla Continassa. Un solo grande colpo, Jonathan David, arrivato a parametro zero. Per il resto attese di offerte, di addii che sblocchino entrate e permettano di costruire una squadra competitiva. Perché in casa bianconera il mantra è uno solo: autofinanziamento. E senza uscite, non ci saranno nuovi innesti.
La schiettezza di Comolli e l'attesa di un mercato in ghiacciaia
Il direttore generale Comolli lo ha messo nero su bianco: ogni acquisto dovrà essere preceduto da una cessione.
Una linea dura, necessaria per rientrare nei parametri economici imposti dalla nuova gestione e dai paletti UEFA. Tuttavia, proprio questa rigidità sta rallentando l’evoluzione del mercato juventino, oggi fermo più che mai a un bivio.
In uscita ci sono nomi pesanti. Su tutti Dusan Vlahovic, attaccante serbo che, dopo una stagione altalenante, è finito sul taccuino del Milan. I rossoneri hanno chiesto informazioni, ma non hanno ancora formalizzato un’offerta concreta. Stessa situazione per Timothy Weah, che piace al Marsiglia, e per Douglas Luiz, centrocampista brasiliano al centro di più voci provenienti dalla Premier League, con Everton e Leeds pronte a farsi avanti.
La nuova stagione e il campionato italiano non attenderanno le mosse della Juventus
Eppure, ad oggi, tutto resta immobile. Una stasi pericolosa, perché il tempo stringe. Il campionato 2025/26 scatterà ufficialmente sabato 23 agosto, fra tre settimane. La Juventus di Igor Tudor esordirà il giorno dopo, in casa contro il Parma. Un avversario alla portata, almeno sulla carta, ma che potrebbe trasformarsi in una trappola se la Vecchia Signora si presentasse all’appuntamento con una rosa incompleta e diversi elementi sostanzialmente fuori dal progetto tecnico.
Secondo fonti vicine al club, sarebbero almeno 4 i giocatori al momento considerati fuori rosa, in attesa di una sistemazione o di una rescissione.
E se le offerte non arriveranno in tempo, il timore è quello di vedere Tudor costretto a schierare una formazione rimaneggiata proprio all’avvio della stagione. Un rischio calcolato, si dirà, ma che potrebbe facilmente trasformarsi in un boomerang tecnico e ambientale.
In un’estate che si preannunciava di rilancio, la Juventus si ritrova così in un limbo. Il mercato non decolla, le uscite tardano e media e tifosi si spazientiscono. La speranza del club è che il mese di agosto porti con sé le tanto attese offerte.