Coltivare un sogno, investire su quel sogno per poi vederselo strappare via dalle mani per colpe non proprie. Il proprietario della terra aspetta ancora di essere liquidato, mentre gli acquirenti dei villini vorrebbero vivere nelle loro case senza infrangere la legge. Una classica vicenda all'italiana, in cui chi ha messo in piedi la "giostra del mattone" alla fine è fallito, scappando con quello che era rimasto in cassa e lasciando, di conseguenza, a mani vuote chi ci aveva investito.
Il cantiere in questione è quello che sorge tra via dei Lecci e via delle Betulle a Cisterna di Latina, città del centro Lazio, dove circa dieci anni fa, su quel lotto di terreno privato - che ricordiamo ancora attende di essere saldato - si iniziò a costruire un complesso residenziale di villini.
Un progetto che attirò l’attenzione di molte famiglie, che decisero di acquistare sulla carta la loro futura casa, accendendo mutui e versando anticipi. Ma quando tutto sembrava pronto per la consegna delle abitazioni, ecco la grana che avrebbe cambiato totalmente la storia e il futuro delle persone coinvolte.
La società edile fallì (è storia di oltre dieci anni fa), e il tribunale per restituire i soldi ai creditori non poté fare altro che pignorare tutto il complesso residenziale. È cominciato così un lungo percorso giudiziario che ha profondamente logorato i proprietari, spingendo qualcuno a sfondare l’ingresso del residence e ad occupare le abitazioni che avevano comprato, ultimandole a loro spese.
Una situazione al limite del paradossale: queste persone, infatti, risultavano "abusive" nelle loro case che, nonostante fossero state regolarmente acquistate, non erano abitabili perché pignorate.
La scelta di andare contro la legge ed entrare in quelle case, venne dettata anche dalla paura di vedere altre persone all'interno di quelle villette.
Le residenze rimaste invendute, infatti, erano state sfondate e occupate da altre famiglie totalmente abusive, e successivamente sgomberate dalla polizia locale. Gli inquirenti, nel frattempo, sono riusciti a rintracciare in Sardegna uno dei due proprietari della società edile, fuggito dopo il crack finanziario. Tutto questo è accaduto cinque anni fa.
Oggi, sul cancello d’ingresso, campeggiano ancora i sigilli del tribunale di Latina, ma spostando l’occhio più a destra, si vedono quattro caselle postali a testimoniare che, passano gli anni, ma la presenza di persone all'interno del complesso residenziale è costante. Quelle ville adesso sono prossime all'asta, e la speranza dei "legittimi" proprietari è quella di poterle riacquistare anche attraverso l'aiuto delle istituzioni, fino ad oggi poco vicine a queste sfortunate famiglie.