Oggi, 16 marzo 2017, proprio poche ore fa', è giunta la notizia di un'esplosione avvenuta su uno dei crateri dell'Etna, a 2700 metri di altitudine. Pare ci siano 10 feriti già ricoverati in diversi ospedali del catanese, tra cui il Cannizzaro.

Un pericolo sempre in attività

Gli esperti affermano che si sia trattato di una frattura freatica causata dal contatto della superficie incandescente del vulcano con lo strato di neve presente sul suolo della stessa.

Il fenomeno è avvenuto ad alta quota e ha coinvolto 10 escursionisti che si trovavano lungo il percorso e che sono stati letteralmente ed improvvisamente travolti dalle schegge infuocate.

Non ci sarebbero vittime.

Tra i feriti anche un vulcanologo, Marco Neri, che ha riportato ferite di lieve entità e spiega: "Questi eventi, purtroppo, possono accadere e, sia io che altri miei colleghi, si stanno occupando di analizzare i dati e rilevando sul posto l'evolversi della situazione. Sarà necessario tenere informata e in allerta la Protezione Civile perché, lievemente più in basso, a 2500 metri di altitudine, si trova la funivia e potrebbe essere rischioso per la popolazione trovarsi nelle vicinanze".

Il materiale che fuoriesce dalla sommità è prevalentemente lava e detriti che scorrono verso i fianchi ed il cono del cratere. L'attività infrasonica causa boati e tremori con successiva emissione di cenere.

L'attività dell'Etna è costantemente monitorata dall'Osservatorio Etneo e, quest'ultimo evento ha ovulo inizio due giorni fa con le esplosioni avvenute nel cratere sud-est. Tuttavia, non si è finora creato nessun problema e nessun disagio né al limitrofo aeroporto di Fontanarossa né agli appassionati di sci che, anche oggi, hanno deciso di trascorrere la giornata in zona.

Il grande e bellissimo vulcano siciliano, costantemente attivo, dà spesso spettacolo con queste eruzioni improvvise, ma non ha mai destato particolare preoccupazione. Si tratta, infatti, di fisiologica attività eruttiva e lavica che caratterizza la stessa natura del vulcano.