Qualche secolo fa ci si affidava ai maghi per guarire dai mali più oscuri. Intrugli e bevande magiche,avrebbero dovuto debellare i mali più difficili da curare, in un periodo dove si poteva morire anche per un semplice raffreddore. Ma quello che è successo a  Luca Ernesto Olivotto, sfortunato ragazzo catanese di 28 anni, ha dell'inverosimile. Il giovane malato di tumore maligno al cervello, secondo Tullio Simoncini, ex medico, radiato dall'Ordine da 20 anni, sarebbe potuto guarire dalla malattia mortale, seguendo una cura a base di bicarbonato.

La famiglia del giovane,molto disperata, è stata per cosi dire, raggirata, dall'ex-medico e si è trovata anche a perdere prematuramente il figlio, che è deceduto nell'ottobre 2012 nell'ospedale di Tirana, per effetti riconducibili a somministrazione errata di bicarbonato di sodio.

I consulenti della procura di Catania fanno sapere che: "Le manifestazioni cliniche cui andò incontro il paziente Luca Ernesto Olivotto durante la degenza nella struttura "Universal Hospital Group" di Tirana sono riconducibili agli effetti della somministrazione di bicarbonato di sodio". In pratica, secondo i consulenti, il giovane sarebbe morto "per una gravissima alcalosi metabolica da somministrazione endoarteriosa di bicarbonato".

Quindi non sarebbe stato il tumore, che comunque avrebbe concesso solo poche altre settimane di vita ad Ernesto Olivotto, a far morire l'uomo, bensì le dosi massicce di bicarbonato di sodio, somministrate al paziente. Inoltre, Olivotto, non era affatto in uno stato terminale della malattia: tutto il contrario, la malattia si trovava in uno stato iniziale.

I genitori del ragazzo infatti affermano: "Contrariamente a quanto invece dichiarato dallo stesso Simoncini – secondo il quale il ragazzo era già gravissimo al momento del ricovero – non vi è alcuna relazione tra la morte ed il tumore, che non volgeva affatto alla fase terminale. Luca è entrato con le sue gambe nella clinica di Tirana – dicono i genitori.

La sera prima del trattamento rideva e scherzava con noi al ristorante. Lo abbiamo visto soffrire sempre di più, fiala dopo fiala, ma Simoncini ci rassicurava, dicendo che si trattava di una reazione normale e che il male stava regredendo grazie al bicarbonato".

Una storia atroce, che fa cadere nello sconforto più grande, sebbene gli avvocati del giovane morto, sono fiducioso in un esito positivo di questa scabrosa vicenda.