La vicenda Jabil sembra non aver mai fine; nella mattinata di mercoledì 30 ottobre gli ex lavoratori Jabil, rappresentati da Fiom, si sono spostati dal loro presidio permanente davanti alla fabbrica di Cassina de Pecchi (comunque rimasto sorvegliato), al palazzo della Regione: un'occupazione pacifica finalizzata ad ottenere informazioni su possibili risvolti nelle trattative in cui è coinvolta l'ex Nokia Siemens Network, o sulla fine dei nominativi di eventuali soggetti interessati al sito, dati dallo stesso presidio Jabil alla Regione.

"È vergognoso che per ottenere una risposta dalle istituzioni, si sia costretti ad occupare la Regione o la Padana, insomma, a creare disagi", una frase, questa, che racchiude il concetto principale dell'occupazione in Regione da parte del presidio Jabil, ma anche l'opposizione ad un sistema che non funziona, in cui le vertenze pendenti si protraggono nel tempo, probabilmente con la speranza che la stanchezza dei lavoratori prenda il sopravvento e che il caso venga abbandonato, così da avere campo libero per svendere e spostarsi, senza considerare le conseguenze che questo gioco provoca: perdita di competenze, clienti, entrate, lavoro e fondi usati per ammortizzare, al posto che investire e tornare ad essere competitivi, crescere nella produzione, sviluppare un settore importante, come può essere quello delle telecomunicazioni, crescere a livello tecnologico e reindustrializzare un'area storica, che in passato fu definita da Formigoni "la nuova Silicon Valley lombarda", ma della quale non resteranno che i resti, continuando così.

Esiste, però, "la variabile impazzita", come la definisce Roberto Malanca (RSU Jabil): quella degli ex operai, quella che non vuole cedere, nonostante un presidio permanente che dura da più di 27 mesi, il tentativo di sgombero forzato del 2012, tante lotte, speranze e delusioni. Ed è proprio questa che, ancora, si è fatta sentire in Regione chiedendo solo considerazione e informazioni.

A "ricevere" (sulla strada con lavori in corso) gli operai del presidio Jabil, Fulvio Matone (dirig. Agenzia per l'Istruzione, la Formazione e il Lavoro), affiancato dal delegato di Mario Melazzini, Capone, rappresentante, quindi, l'Assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione, che però non ha detto una parola, neanche in merito alle mancate risposte alle numerose e-mail o telefonate ricevute dal presidio Jabil e dal rappresentante di Fiom Milano. Da ciò che è emerso dall'"incontro" non c'è ancora nulla di certo e si attendono aggiornamenti sul Tavolo del 30 ottobre tra Nokia Simens Network e l'imprenditore presumibilmente interessato.