Un'altra storia tragica nel napoletano, più precisamente a Castellammare di Stabia, dove un uomo di 55 anni, Pasquale Rubicondo, proprietario di una trattoria, ha ucciso Luigi Belviso 48 anni, e ferito suo figlio Francesco di 20 anni, per un futile motivo: un piccolo debito di 300 euro che Rubicondo doveva alla moglie di Belviso, che lavorava come badante in casa dell'omicida. Una storia che assume contorni tragici, e spietati; infatti, uccidere un uomo per un debito di 300 euro da pagare è un avvenimento assurdo, fuori dalla norma del vivere civile.

Tutto è iniziato da un alterco fra i due, al quale ha partecipato anche il figlio di Belviso. Fra minacce, urla e schiamazzi vari, si è giunto poi al tragico epilogo. Che però avrebbe visto dapprima Belviso estrarre la pistola, sottrattagli non si sa come da Rubicondo che poi, in un clima non certo fra i più idilliaci, ha sparato Belviso freddandolo senza pietà.

Rubicondo aveva piccoli precedenti penali per piccole truffe ad assicurazioni, ma in paese era visto come un uomo incapace di fare del male fisicamente ad un'altra persona. Il pm del Tribunale di Torre Annunziata starebbe vagliando e verificando l'accaduto per far venire a galla verità.

Dopo avere sparato ed ucciso la sua vittima, Rubicondo sarebbe scappato via, buttando l'arma, che la Polizia starebbe ancora cercando. L' aggressore, già nella serata di ieri 19 novembre, si è costituito alle Forze dell'Ordine, raccontando quanto successo, assistito dal suo legale.