Una fiala con il sangue di Giovanni Paolo II è stata rubata nel piccolo santuario di San Pietro della Ienca  (Aquila). Insieme alla fiala è stato portato via anche un crocifisso. Il furto è avvenuto di notte ma è stato scoperto solo il giorno dopo. I media hanno riferito che attualmente alla ricerca dei ladri sono coinvolti oltre 50 carabinieri, che cercano di trovare i rapinatori  anche con l'aiuto dei cani appositamente addestrati.



 Il santuario si trova nella regione montuosa dell'Abruzzo: Papa Wojtyla  amava venire in questi luoghi a sciare, quando ancora era pieno di forze e la salute gli permetteva di condurre uno stile di vita attivo.

Durante una tempesta  il Papa entrò nella piccola chiesa per aspettare che passasse il temporale ed in segno di gratitudine il pontefice diede una fiala con il suo sangue al parroco.



Il 27 aprile di quest'anno  si terrà la cerimonia ufficiale di canonizzazione del pontefice, attribuendolo ai santi. Può darsi  che la fiala sia stata rubata proprio per questo motivo: dopo la  canonizzazione il sangue acquisisce un grande valore.  Attualmente nel mondo sono solo tre fiale con il sangue di Giovanni Paolo II.

Le autorità ritengono che  gli autori di quest'atto abbiano eseguito degli ordini, perché nella chiesa erano presenti anche altri artefatti preziosi e soldi, rimasti intatti. Non sono escluse le ipotesi che i ladri vogliano utilizzare il sangue nei riti satanici.

Questa non è la prima volta che dei delinquenti "mostrano interesse" per il sangue di Papa Wojtyla: nel 2012 tre intrusi rubarono lo zaino di un sacerdote che portava la reliquia del defunto pontefice, ma poche ore dopo e stato restituito