Sono messaggi inquietanti quelli che qualcuno ha deciso di inviare al procuratore della Repubblica di Trapani, Marcello Viola. Al quale, oggi, una cinquantina di persone ha voluto, invece, far sentire il suo calore davanti al Palazzo di giustizia. ''Voglio dire grazie - ha affermato Viola - e condivido il modo silenzioso di protestare. E' un momento importante di vicinanza agli uffici giudiziari di Trapani e vi ringrazio a nome di tutti i colleghi della Procura, toccati da episodi e fatti sgradevoli. Rassicuro che resta fermo l'impegno e la quotidiana dedizione al lavoro per affermare i principi di legalità''.

Con Viola, in strada è sceso anche il giudice Piero Grillo, presidente della sezione delle Misure di prevenzione del Tribunale. ''Il messaggio è fermo - ha detto Grillo - non ci intimidirà nessuno''. Lo slogan del sit in, una sorta di ''scorta civica'', è stato ''Noi stiamo con Marcello Viola... contro i poteri occulti''. Ad organizzare la manifestazione è stato un gruppo facebook (''Marcello Viola non si tocca'') creato dal giornalista Gianfranco Criscenti (Ansa e Gds) e Tiziana Ciotta, il movimento Agende Rosse, il gruppo Rita Atria, Libera, Amalatesta Circolo Arci e il comitato ''Grazie Sodano'', che in coro affermano: ''Sosteniamo, in massa, chi, rischiando anche la vita, è impegnato a far emergere Verità e Legalità nella città dei misteri.

Hanno ucciso Giangiacomo Ciaccio Montalto, ci hanno "scippato" Carlo Palermo, Francesco Taurisano e Luca Pistorelli; Marcello Viola non si tocca!''.

A spiegare il motivo per il quale è stata organizzata la manifestazione di solidarietà al capo della Procura di Trapani è Gianfranco Criscenti. ''La situazione è molto delicata e inquietante - dice il giornalista - Spesso quando ci sono fatti criminosi si pensa subito alla mafia.

Nel caso del procuratore Viola credo che bisogna guardare ad un livello superiore. Ci sono dietro poteri occulti che hanno menti raffinatissime e sicuramente hanno delle complicità all'interno del Palazzo di Giustizia. Alcuni giorni fa, la scorta del procuratore ha trovato la porta del suo ufficio aperta. E per accedere nell'ufficio del procuratore è necessario aprirne altre due.

Chi è entrato all'interno ha voluto lasciare un messaggio: "noi siamo in grado di arrivare lì dentro e possiamo fare quello che vogliamo". Un messaggio davvero inquietante. Io non so se la gente si è resa conto della gravità di questo episodio. Perché entrare di notte all'interno di un Palazzo di Giustizia blindato, e raggiungere il punto che dovrebbe essere più protetto e sicuro è qualcosa che non ti fa stare tranquillo''.

Ma questo non il primo e il solo inquietante messaggio. ''C'è stata un'escalation - prosegue Criscenti - Questo sicuramente è il più grave. Il primo episodio è una sorta di inseguimento (a Viola, ndr) in autostrada che ancora non è stato del tutto chiarito. Poi è stata trovata una microspia non funzionante nella porta d'ingresso che va dal parcheggio del tribunale al palazzo, è una porta riservata alle scorte e ai magistrati, anche questo un atto dimostrativo.

Adesso, si arriva ad aprire la porta dell'ufficio. E' chiaro che la mafia non ha la capacità di agire a questi livelli. Perché non si può entrare all'interno di un palazzo di Giustizia se non ci sono complicità a diverso livello interne allo stesso palazzo. E' questo il fatto più inquietante''.