"Il premier Renzi eviti il fallimento del gruppo 6Dgo e la conseguente perdita di 192 posti di lavoro''. A lanciare l'appello sono Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto di Palermo, fondatore del movimento politico ''Rivoluzione civile'' e attuale commissario della Provincia di Trapani, l'eurodeputato Sonia Alfano, presidente della Commissione antimafia europea, il senatore Giuseppe Lumia e il sindaco di Castelvetrano Felice Errante.

L'azienda in crisi gestiva e forniva merce a numerosi supermercati ''Despar'' della Sicilia occidentale. ''Il premier Renzi - affermano in coro - assuma l'impegno finanziario necessario e urgente per salvare l'azienda Gruppo 6 Gdo di Castelvetrano, confiscata per mafia all'imprenditore Giuseppe Grigoli, prestanome del boss Matteo Messina Denaro, e che in regime di amministrazione giudiziaria rischia il fallimento.

Accertato che è necessaria la revisione della legge che norma l'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati e il suo funzionamento, oggi è emersa la necessità di assicurare e garantire il mantenimento dei posti di lavoro, soprattutto in un contesto come quello di Castelvetrano, roccaforte del latitante Matteo Messina Denaro''.

Le condizioni economiche dell'azienda vengono definite ''gravissime''. Su iniziativa di Sonia Alfano, a Castelvetrano, c'è stato un incontro con i lavoratori dell'azienda che rischia la chiusura. I dipendenti, infatti, hanno già ricevuto la lettera di licenziamento. All'incontro hanno partecipato anche il prefetto Maria Rosaria Laganà, dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, l'amministratore giudiziario Nicola Ribolla, il senatore Lumia, il commissario della Provincia di Trapani, Ingroia, sindacalisti e il vescovo della diocesi di Mazara, Domenico Mogavero.

''Non può passare il messaggio - ha affermato Sonia Alfano - che un'azienda gestita dalla mafia funziona e invece quando è gestita dallo Stato non accade altrettanto''.

Il prefetto Laganà ha parlato di trattative in corso con aziende della grande distribuzione per rilevare la ''6 Gdo'', consentendo così di salvare i posti di lavoro, ma i dipendenti sono ormai sfiduciati.

''Questa azienda - dice il sindaco Errante - per Castelvetrano è come la Fiat per Torino''. Opinione condivisa è che ''il rilancio della 6Gdo potrebbe rappresentare un'esperienza pilota per le numerose aziende confiscate alle mafie su tutto il territorio nazionale''. Alfano, Lumia, Ingroia e il sindaco Errante si incontreranno la settimana prossima nella sede di Palermo dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati per conoscere il contenuto delle proposte di acquisto della Gruppo 6 Gdo che, come ha riferito il prefetto Laganà, saranno formalizzate giovedì.

A creare l'impero economico oggi in profonda crisi è stato l'imprenditore castelvetranese Giuseppe Grigoli, condannato a 12 anni di carcere per associazione mafiosa. Con lui è stato condannato anche il boss latitante Matteo Messina Denaro (30 anni in primo grado, 23 in secondo). Secondo l'accusa, l'imprenditore castelvetranese avrebbe messo a disposizione di Cosa Nostra, al fine di consentirne l'ulteriore espansione economica, la sua catena di supermercati, finanziando al contempo la mafia e avvalendosi della sua forza intimidatrice per espandere la sua attività economica. Tra le prove, anche i ''pizzini'' trovati nel covo di Bernardo Provenzano a Montagna dei Cavalli.